La Grande Staffetta, il docufilm sull’impresa e l’incidente di Alex Zanardi

di Patrizia Simonetti

Giulia, Mauro, Tiziano, Katia, Alessandro, Ana… sono solo alcuni dei cinquantuno atleti paralimpici di Obiettivo 3 che esattamente un anno fa, a giugno 2020, nella prima ripresa post pandemia, cioè dopo il primo lockdown, hanno partecipato all’impresa Obiettivo Tricolore che li ha visti rappresentare un’Italia coraggiosa e pronta alla rinascita con una grande staffetta. “Questa rinascita che passa dalla fatica” dice uno di loro all’inizio del docufilm che la racconta, La Grande Staffetta, al cinema solo per tre giorni, da lunedì 28 a mercoledì 30 giugno con Adler Entertainment, a un anno esatto dall’incidente di Alex Zanardi dal quale non si è ancora ripreso, diretto da Francesco Mansutti e Vinicio Stefanello, prodotto da Obiettivo3 e FilmArt Studio di Barbara Manni. Un’impresa che il fondatore della società sportiva dilettantistica Obiettivo 3 chiamato a guidarla in campo dopo aver accolto l’idea collettiva con grande entusiasmo, aveva definito come “qualcosa che va al di là della competizione, lo specchio dell’anima di Obiettivo 3”. Un lungo viaggio tutti insieme in handbike, in bicicletta e in carrozzina olimpica, a sfidare se stessi e dimostrare che si può resistere e vincere.

Il Nord e il Sud uniti da una partenza tripla da Lombardia, Piemonte e Trentino che confluirà a Firenze e poi via fino a Santa Maria di Leuca, l’estremo sud della Penisola, per 3.3000 chilometri. La prima partenza, dopo una lunga, collettiva e minuziosa preparazione, alle 9 del 12 giugno da Piazza Garibaldi a Luino, con un testimone che di mano in mano dovrà arrivare a Leuca. Il giorno dopo si parte anche da Levico Terme e poi da Saluzzo. Si comincia a pedalare, per lo più con le mani, e davanti agli occhi di ogni partecipante entusiasta scorrono paesaggi, strade, meraviglie tutte italiane, e la gente che li aspetta di piazza in piazza e li applaude e sorride. Un viaggio e un’impresa del cuore, per incontrarsi e sentirsi più forti insieme.

Poi tutto si oscura: le immagini rallentano, i colori cambiano, e le facce anche. Il 19 giugno proprio Alex Zanardi si scontra con la sua handbike contro un camion, accade al chilometro 39+800 della Strada provinciale 146, a Pienza, nel senese. Tocca il cuore l’immagine a bordo strada della sua handbike stesa di fianco, i volti attoniti, la disperazione della moglie Daniela. Ma la staffetta doveva continuare e così è stato, con la benedizione di lei e del figlio Nicolò. Certi che così avrebbe voluto anche lui.

Con l’incidente siamo stati tentati di rimettere tuttoin discussione  – ha raccontato il regista Francesco Mansuttimentre montavamo le immagini inedite, c’era l’operatore Piergiorgio imbarazzato che evitava lo sguardo di Zanardi e spostava l’obiettivo verso gli alberi. Nel rivederlo ho capito che più che un documentario sportivo, è un film sull’amore per le cose semplici, per la famiglia, gli amici e ovviamente lo sport“.

E si riparte. Il 4 luglio, con lo stesso spirito e il medesimo entusiasmo, parte il nuovo Obiettivo Tricolore che fino al 25 luglio vedrà la partecipazione di circa sessanta atleti paralimpici con handbike, bicicletta e carrozzina olimpica. 54 le tappe per 18 regioni, dall’Alto Adige alla Sicilia. Non mollare mai il mantra, lo stesso di Alex Zanardi.