Ipogeo del Necci: scoperta e storia nel corto Ericovero. Il nostro videoreportage

di Patrizia Simonetti

Metti una pianta nel giardino del tuo bar e innaffiala praticamente inutilmente perché sotto c’è il vuoto e tu ancora non lo sai, ma cominci a farti delle domande quando la terra e l’acqua spariscono… Così è stato scoperto da Agathe Jaubourg e Massimo Innocenti, gestori del Bar Necci al Pigneto di Roma, quello che è stato appunto chiamato Ipogeo del Necci, un antico spazio sotterraneo di cui si conosceva l’esistenza, ma non si immaginava che potesse essere proprio sotto il giardino del loro locale. Le planimetrie del locale infatti, così come quelle del quartiere, mostravano da sempre uno spazio sottostante al bar, che Agathe e Massimo non erano però ancora riusciti a trovare. Ci voleva una pianta disposta a dare la sua vita per riportarlo alla luce…

L’Ipogeo del Necci ha avuto almeno tre vite: nato come cava di pozzolana nell’apoca etrusco-romana (sulle volte sono ancora visibili le picconate risalenti al primo secolo A.C.), nell’ottocento diventa una cantina vinicola, perfetta con i suoi 16 gradi costanti, per trasformarsi poi in qualcosa di importanza vitale per il quartiere durante la Seconda Guerra Mondiale: un rifugio antiaereo, al cui interno si respira ancora oggi la sacralità di quei momenti vissuti dai cittadini. E adesso eccolo alla sua nuova, quarta vita: dopo la sua scoperta, è stato sottoposto  un’accurata opera di ristrutturazione conservativa, otto mesi di lavoro in piena pandemia, durante i quali sono stati scoperti reperti antichissimi, come pezzi di tegole o anfore, incastonate nei muri eretti successivamente per frazionare il locale.

Così da oggi, giovedì 23 settembre e fino al 26, l’antica e preziosa location ospita la mostra fotografica Cosply di Filippo Trojano, nell’ambito del Pigneto Film Festival. Inoltre la storia dell’Ipogeo, con l’intero processo di ristrutturazione ma anche con le tante testimonianze degli abitanti più anziani del quartiere, i grandi vecchi che lo ricordano ancora come un rifugio che ha salvato la vita a molti di loro, che li ha accolti quando per le strade di Roma piovevano bombe e la guerra minacciava tutti i romani che popolavano la zona e le loro case, è raccontata in ERICOVERO. Storia profonda del quartiere Pigneto, un documentario di 25 minuti scritto e sceneggiato da Massimo Innocenti per la regia di Alessandro Menale, che sarà presentato in anteprima, sempre durante il festival, sabato 25 settembre.

L’Ipogeo del Necci sarà poi visitabile su prenotazione, anche per degustazioni doc. Noi abbiamo avuto l’onore e il piacere di entrarci in anteprima ed ecco la sua storia e le sue immagini in questo videoracconto con Massimo Innocenti e nella galleria fotografia di Angelo Costanzo