Io e lei: storia d’amore saffica firmata Maria Sole Tognazzi con Sabrina Ferilli e Margherita Buy: raccontiamo qualcosa di importante

di Patrizia Simonetti

Marina e Federica, una coppia come tante. Diversissime tra loro, forte, pratica e decisa la prima quanto fragile e svagata la seconda, si compensano perfettamente e vivono insieme da ben cinque anni. Fino a quando Federica, che era già stata sposata prima di conoscere Marina ma che con il marito (Ennio Fantastichini), che ha una fidanzata che potrebbe essere la figlia, e con il figlio (Domenico Diele) mantiene un buonissimo rapporto, non incontra una vecchia fiamma. Una commedia sentimentale in cui si ride, soprattutto alle battute esilaranti di Marina, ma che abbassa i toni e sfiora il dramma romantico quando la storia rischia di finire, a sottolinearne l’importanza e lo spessore. Io e lei il titolo del nuovo film di Maria Sole Tognazzi in 200 sale da giovedì 1 ottobre distribuito da Lucky Red, protagoniste Sabrina Ferilli e Margherita Buy.

“Avevo molta voglia di lavorare con Sabrina e sapevo che la nostra sarebbe stata una bellissima coppia sia per le diversità che per le cose che invece ci accomunano molto – racconta Margherita Buy – Abbiamo ad esempio lo stesso modo di vedere il nostro lavoro e la nostra vita, la serietà, siamo entrambe attente a quello che facciamo e a lavorare bene. Siamo invece diverse ad esempio nel fatto che lei sa sempre dove sta, cosa fa, è una persona presente, molto intelligente, e questo suo modo di essere mi piace molto. Io invece sono più svagata e disattenta, per cui ci compensiamo molto. E poi lei è fantastica e molto brava”.

“Io e Margherita ci piacciamo da tempi non sospetti – dice Sabrina Ferilli – poi fortunatamente è arrivata la proposta di Maria Sole Tognazzi per cui ci siamo buttate subito in questo progetto. Per me Margherita è la migliore attrice italiana, uno straordinario connubio tra talento e tecnica e in questo è proprio straordinaria, e ha una capacità felina di stare davanti alla cinepresa. Io sono abbastanza psicotica su certe cose proprio come lei ma su temi diversi, per esempio esco da casa con qualsiasi tipo di medicina ma non sono mai stata male, per cui è solo per paura, lei invece sta perennemente male di un male immaginario ma non ha mai una sola medicina nella borsa, per cui era un continuo rincorrersi, lei a bussarmi e dirmi che stava male e io lì a darle qualunque tipo di medicina. Sull’infarto sono scoperta ma dal mal di testa alla dissenteria c’ho tutto…”.

Che si tratti di una commedia romantica non c’è dubbio, ma è la prima volta che vi cimentate in una storia d’amore tra due donne, come l’avere affrontata?

“Abbiamo costruito un personaggio alla ricerca di una verità come facciamo sempre – risponde Margherita Buy – ma con un’attenzione in più perché qui raccontiamo qualcosa di importante: questo film è una parola in più rispetto a un determinato argomento e quindi anche il mio personaggio doveva essere raccontato bene. Federica è stata sposata, ha avuto un figlio, ha già un’esperienza di vita, e questo è il suo  modo diverso di vederla, per cui ci doveva essere qualcosa di prima e qualcosa di dopo, e il disagio ma anche la felicità che tutto questo le portava. La storia d’amore io l’ho vissuta come una storia d’amore classica, quindi con tutte le caratteristiche tipiche”.

“È chiaro che questo è un film che toccando un tema importante inevitabilmente mette in conto una discussione, una polemica e una forma di dissenso – aggiunge Sabrina Ferilli – Io sono sempre molto partecipe e ho sempre trovato il modo di dire la mia sulle cose che mi accadono intorno e non mi ha certo traumatizzato fare un film sull’omosessualità, anzi, siamo attrici e ci fa piacere metterci a disposizione di un tema, sollecitarlo e sensibilizzare. Questo è un paese dove si dorme tutti un po’ troppo, un po’ per nostra incapacità, un po’ per volontà e i momenti per fare qualcosa che possa piacerci ed emozionarci e farci ragionare sono pochi, quindi ben vengano film come questi”.

E chissà che sull’idea di questo film non ci sia anche lo zampino del grande Ugo Tognazzi, papà della regista, che magari dall’aldilà ha dato una spintarella?

“Dopo Viaggio sola volevo lavorare di nuovo con Margherita – racconta Maria Sole Tognazzi – poi a Cannes ho incontrato Sabrina che era lì per La grande bellezza di Sorrentino e le ho detto che avrei voluto lavorare anche con lei, così mi è venuta l’idea di fare un film con entrambe. Torno a casa, accendo la TV e facendo zapping è comparsa una scena de Il Vizietto e io l’ho letta come un consiglio che mi arrivava dall’alto e ho pensato di fare una storia d’amore tra due donne con loro due come protagoniste”.

Due donne dunque, ma la loro storia d’amore è assolutamente normale, del resto perché mai non dovrebbe esserlo? Forse perché in Italia si sta ancora discutendo dei diritti delle coppie gay? Forse perché c’è un ddl che li riguarda ancora fermo al Senato? Forse perché proprio per tale mancanza l’Italia è stata condannata dalla Corte Europea per i diritti umani di Strasburgo? Per questo il film è stato definito politico, ecco come ne hanno parlato in conferenza stampa Margherita Buy e Sabrina Ferilli

Ed ecco come sullo stesso tema ha parlato Maria Sole Tognazzi

Ed ecco il trailer di Io e Lei

2 comments

Lillianwoons 12 Aprile 2024 - 23:37

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