Io che amo solo te: un matrimonio che s’ha da fare e l’amore di una vita mai vissuto

di Patrizia Simonetti

Cosa fanno insieme Michele Placido, indimenticabile commissario Cattani de La Piovra nonché regista di Romanzo Criminale, e Maria Pia Calzone, la raggelante Donna Imma di Gomorra – La serie? Un film certo, di mafia o di camorra? Macché, d’amore. E che amore. Un amore che dura dai tempi dei tempi, da quando da ragazzi Ninella e Don Mimì dovevano e volevano sposarsi ma poi il fratello di lei va in galera e la ricca famiglia di lui mette fine alla storia e lui è troppo debole per ribellarsi. Nessuno dei due lascia il piccolo paese di Polignano a Mare, in Puglia, ed entrambi continuano a vivere la loro vita separatamente, si sposano e hanno dei figli. E per ironia della sorte che ci mette sempre lo zampino, i loro figli si innamorano e si sposano facendo “quello che avremmo dovuto fare noi – dirà commossa Ninella a Don Mimì – oggi si sono sposati al posto nostro ed è il più bel giorno della mia vita”. Prima però i due ragazzi si tradiscono perché la paura di un’unione irreversibile li rende fragili e deboli. Si chiamano Chiara e Damiano e sono interpretati da Laura Chiatti e Riccardo Scamarcio che tornano tutti contenti a lavorare insieme e che sanno benissimo che i veri protagonisti di Io che amo solo te, il film di Marco Ponti tratto dal romanzo omonimo di Luca Bianchini che fa anche un piccolo cameo nel film, al cinema dal 22 ottobre in 450 sale distribuito da 01, non sono loro, o almeno, non soltanto:

Ed eccoli allora Don Mimì e Ninella, eroi, o meglio le vittime dell’amore, che se lo sono portato dentro per una vita senza viverlo, e che quando finalmente ballano insieme dopo tanto tempo proprio al matrimonio dei loro figli, sotto lo sguardo di tutti, sulle note di Io che amo solo te di Sergio Endrigo cantata da Alessandra Amoroso, commuovono.

Placido, ovvero Don Mimì, ma lei ce l’ha un amore da ricordare?

Certo, il primo amore è vero che non si scorda mai, te lo porti dietro sempre. È quello che per un motivo o per un altro, per i fatti della vita o per scelte sbagliate non si conclude mai, poi però si fanno altri matrimoni. Il mio primo amore l’ho lasciato al mio paese, Ascoli Satriano, in provincia di Foggia, quando sono venuto a Roma a fare l’attore, era una ragazza semplice e del mio paese, come la mia ultima moglie Federica Vincenti.

Maria Pia Calzone, ovvero Ninella, anche lei si ricorda del primo amore?

No e non ho mai avuto voglia di ricordarlo il primo amore perché è stato quello che mi ha ferito e mi ferisce. Ho cercato però di riprodurre la bellezza di questo amore non espresso e la forza di una donna che è rimasta nello stesso luogo, vittima di dinamiche che io conosco, come vivere in un piccolo paese e sentirti gli occhi addosso per qualcosa che appartiene al passato ma che è una macchia indelebile che rimane lì e portare questa onta con tanta dignità per una vita intera. Per me è stata una sfida che mi è piaciuto moltissimo affrontare.

A proposito, verso la fine, quando risale l’orgoglio, abbiamo ritrovato nel suo lo sguardo di sfida di Donna Imma di Gomorra

Io ho cercato di abbracciare i sentimenti di questa donna, Ninella, ma se poi le è sembrato ogni tanto di scorgere lo sguardo di Imma è perché sono io, Imma è in me e ogni tanto esce fuori.

Nel film, dove la cerimonia di matrimonio di Chiara e Damiano diventa occasione di verità svelate e pure del coming out del figlio di Don Mimì, Orlando, interpretato da Eugenio Franceschini, anche Luciana Littizzetto che fa la Zia Dora da Pinerolo; Dino Abbrescia suo marito e vittima e infatti si chiama zio Modesto, di nome e di fatto; Antonella Attili, moglie di don Mimì; Dario Bandiera, Enzo Salvi, Antonio Gerardi, Eva Riccobono, Michele Venitucci, Ivana Lotito, Angela Semerano.