Intervista a Iaia Forte con Hanno tutti ragione di Sorrentino a riaprire il Piccolo Eliseo: in teatro si può essere anche un uomo

di Genny De Gaetano

Elegante nella sua poliedricità Iaia Forte è una delle stelle più brillanti del firmamento artistico italiano. Cinema e teatro, sempre diretta da grandi registi, collezionando ovunque riconoscimenti prestigiosi tra cui, in occasione del debutto sul palcoscenico, il Premio della Critica come miglior attrice per Il Misantropo di Moliere con Toni Servillo. Già, Toni Servillo, attore sublime nelle vesti di Jep Gambardella ne La Grande Bellezza di Paolo Sorrentino, premio Oscar come miglior film straniero nel 2013 in cui l’artista napoletana interpretò magistralmente il personaggio di Trumeau. Dopo quella pellicola destinata a diventare pietra miliare della storia del cinema, Iaia Forte riannoda il filo delle emozioni con Paolo Sorrentino, riadattandone e interpretandone il romanzo Hanno tutti ragione che da stasera, mercoledì 7 ottobre, e fino al primo novembre sarà il battesimo della rinascita del Piccolo Eliseo.

Iaia Forte, dopo La Grande Bellezza si rafforza dunque ancor di più la sintonia d’animo, possiamo dir così, con Paolo Sorrentino. Come è nata l’idea di portare in scena Hanno tutti ragione?

In realtà quando Sorrentino vinse con il suo romanzo il Premio Fiesole mi chiese di leggere due capitoli del libro proprio in occasione della consegna del riconoscimento. Lì mi accorsi della forza teatrale notevole del testo, per cui gli domandai se potevo portare questo personaggio a teatro. Sorrentino, che è tutt’altro che conformista, ha capito che si prospettava una sfida interessante e mi ha dato l’ok. Mi piace moltissimo il suo modo di scrivere e trovo che sia fondamentale per un attore fare dei testi contemporanei. Così ho deciso che per me, attrice, sarebbe stata una sfida affascinante interpretare un personaggio maschile.

Tony Pagoda è un cocainomane, debole ma pieno di vita. Ma trascende il genere a cui appartiene: perché prima di ogni cosa è un uomo. È giusto dire che proprio per questo può essere interpretato anche da una donna?

Prima di tutto è fondamentale partire da un presupposto: il teatro dà la possibilità di essere qualcos’altro da ciò che si è. Così come si interpretano regine, prostitute, assassine, suore, si può essere anche un uomo. Questa è una delle grandi possibilità che regala il teatro. E poi questo è un personaggio che nonostante il suo machismo evidente ha delle fragilità che a volte sono molto femminili, per cui è molto interessante che a farlo sia io, perché mi dà una complessità diversa. Non io in quanto io ovviamente, ma in quanto donna.

Nello spettacolo concerto si fondono magicamente musica e riflessioni che sgorgano senza sosta quando Tony Pagoda si esibisce davanti a Frank Sinatra al Radio City Music Hall che dopo lo spettacolo va a salutarlo in camerino. Qual è il momento che le fa battere più forte il cuore?

Batte il cuore quando canto perché non sono una cantante e poi perché mi piacciono i pezzi che faccio. Mi batte il cuore, anche dalle risate, quando Sorrentino immagina l’incontro tra Tony Pagoda e Sinatra: è veramente emozionante e anche esilarante l’ipotetico incontro con una star. E poi io adoro Sinatra, mi piace moltissimo la sua musica!

Non posso non chiederle la sensazione di partire da un teatro, diventato simbolo di una rinascita culturale. Il Piccolo Eliseo, dopo l’Eliseo, riparte infatti con una nuova vita. Una boccata d’ossigeno per la nostra cultura e mai come di questi tempi fondamentale anche per la città di Roma che non vive propriamente un’età dell’oro…

Devo dire che sono molto orgogliosa e felice di poter aprire un teatro. Tra l’altro si tratta di un doppio debutto, perché è anche la prima nazionale. E l’apertura di un teatro è sempre un segno di civiltà per una città. Ammiro moltissimo Luca Barbareschi che ha investito dei soldi suoi privati in un momento in cui la cultura in Italia è così bistrattata e poco considerata.

Dopo Roma, Iaia Forte con Hanno tutti ragione sarà in tournée nelle città italiane iniziando da Trieste e Bologna, fino al 13 gennaio.

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