Inferno, Tom Hanks è ancora Robert Langdon e gira per Firenze

di Patrizia Simonetti

Riecco Robert Langdon, il professore di Harvard esperto di simbologia, eroe della saga letteraria di Dan Brown, stavolta ferito e senza alcun ricordo di ciò che gli è accaduto: è così che si sveglia in un ospedale di Firenze ed è così che inizia Inferno, terzo film tratto dalla serie di romanzi a lui dedicati dallo scrittore statunitense, per la precisione dal quarto della saga uscito il 13 maggio 2013, presentato sabato 8 ottobre in anteprima mondiale al Teatro dell’Opera proprio a Firenze dove in gran parte è stato girato, oltre che a Venezia e a Istanbul. Sempre prodotto e diretto da Ron Howard, Inferno sarà nei nostri cinema giovedì 13 ottobre distribuito da Warner Bros. Pictures e il giorno dopo in quelli americani a dieci anni da Il Codice da Vinci e a sette da Angeli e Demoni.

Nel ruolo del protagonista ancora il premio Oscar Tom Hanks (chi altri?). “L’inferno è quello che abbiamo creato noi stessi sulla Terra – dice l’attore californiano alla presentazione del film – e sono soprattutto il personaggio dello scienziato terrorista Zobrist e l’idea del sovraffollamento a metterci davanti a questa idea: l’ambiente è a rischio, ci sono ancora popolazioni in schiavitù, ecco l’inferno che abbiamo creato per altri essei umani”. “L’inferno per me è scrivere un romanzo e rendermi conto che la fine non esiste e purtroppo, non ridete, mi è successo davvero – fa eco Dan Brown – Sono grato a Ron Howard per aver tenuto il tema della sovrappopolazione come filo conduttore nel film. Molti ambientalisti ritengono che sia proprio il problema del nostro pianeta e volevo che il mio pubblico se ne interessasse” . “La mia idea di inferno? Quella di qualcuno che non riesce a realizzarsi a pieno – dice Ron Howard – per quanto riguarda il film, la cosa più affascinante per me era la parte visiva, la possibilità di giocare con le immagini che Langdon ha nella testa, le sue allucinazioni”.

Già perché Robert Langdon ha bisogno di recuperare la memoria e scacciare le sue allucinazioni per scoprire chi sono gli uomini misteriosi che hanno tentato di ucciderlo, così come la sicaria che lo pedina, e per compiere la sua missione che questa volta è quella di decifrare gli indizi lasciati da Dante nel suo Inferno della Divina Commedia, perché solo così potrà salvare il mondo da un attacco bioterroristico. Così chiede aiuto alla dottoressa Sienna Brooks interpretata da Felicity Jones, che a Natale vedremo anche in Rogue One: a Star Wars story. Sarà a casa sua che si accorgerà di avere in tasca una capsula al titanio che solo lui può aprire. Da qui la sua fuga tra le bellezze fiorentine, da Palazzo Vecchio a Porta Romana, dal Giardino di Boboli alla Grotta dei Buontalenti, dalla casa di Dante alla chiesa di Beatrice, dal Museo dell’Opera del Duomo al Battistero di San Giovanni. Nel cast anche Irrfan Khan, Omar Sy, Ben Foster e Sidse Babett Knudsen.

2 comments

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Lillianwoons 13 Aprile 2024 - 9:49

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