Incastrati 2 di e con Ficarra e Picone: prendere in giro la mafia è un dovere (videoincontro)

di Patrizia Simonetti

Rieccoli Salvo e Valentino, i due tecnici della televisione trovatisi al posto sbagliato al momento sbagliato. O forse era stato tutto organizzato alla perfezione per incastrarli… Ficarra e Picone tornano a raccontarne le gesta in Incastrati 2, seconda e ultima stagione della serie d’esordio del duo siciliano, dal 2 marzo su Neflix.

Così uniti eppure così diversi tra loro: l’uno, Salvo, fissato con le serie crime, una in particolare ovvero The touch of the killer e ora anche con il prequel The look of the killer, apparentemente sicuro di sé, spavaldo, soprattutto dopo che si è separato da sua moglie Ester (Anna Favella), che poi è anche la sorella di Valentino, vivace, estroversa ma in preda a un profondo processo di riflessione su sé stessa; l’altro, Valentino appunto,  più timoroso e pacato, legatissimo alla mamma che lo tratta ancora come un bambino e che non guarda ovviamente di buon occhio la sua fidanzata Agata (Marianna di Martino) che ha pure un figlio, peraltro amica di lunga data dei due e poliziotta agguerrita. Del resto era stata lei a organizzare il blitz per liberare Salvo, Valentino e Ester dalle mani di Padre Santissimo, ovvero il portiere del palazzo dove era stato ammazzato Gambino, ex amante di Ester. Fin qui ci siete?

In Incastrati 2 Salvo e Valentino si ritrovano ancora pedine nelle mani della mafia, sballottati tra boss e sicari che li vogliono ammazzare, ricatti, bugie da raccontare, mamme rapite, omicidi, uomini misteriosi, persino malavitosi stranieri… e non è chiaro se siano più complessi e difficili da gestire i rapporti con i mafiosi o quelli con le rispettive compagne, tanto le cose si sono complicate. Tutto ciò tra risate e riflessioni, senza rinunciare cioè a omaggi discreti a Falcone e Borsellino e a tutti coloro che per combattere Cosa Nostra ci hanno rimesso la vita, ma soprattutto sparando a zero sulla mafia, ridicolizzando dinamiche e personalità dei suoi affiliati come da un po’ di tempo a questa parte si ha il coraggio di fare e, soprattutto in questo caso, in nome del loro grande amore per la loro Sicilia. Di questo abbiamo chiesto a Ficarra e Picone nel nostro videoincontro all’anteprima di Incastrati 2.

Prendere in giro la mafia è un dovere – ci rispondono – abbiamo cominciato a farlo dal film da Nati stanchi e abbiano continuato con La Matassa, è l’unico modo che conosciamo. Anche se ci è capitato di affrontare il tema più seriamente, non so se ricordate il nostro pezzo ‘io sono fiero si essere siciliano, io mi vergogno  di essere siciliano’, anche se metà di quel monologo oggi non lo scriveremmo più. Per fortuna da quegli anni e da quelle stragi siamo andati avanti… ma noi cerchiamo di non far dimenticare“.

Nel corso dell’incontro si è parlato anche di altri omaggi e citazioni che si possono riconoscere in Incastrati 2, da Massimo Troisi a Pulp Fiction, così come si è parlato del futuro cinematografico di Ficarra e Picone che dopo il successo clamoroso de La Stranezza di Roberto Andò, sono pronti a tornare sul grande schermo con il loro film di Natale. Ma ciò non esclude che se si dovessero imbattere in una storia che valga la pena di essere raccontata con una nuova serie, non si tireranno indietro. Con Incastrati però, bellissima esperienza e primo approccio con la serialità, finisce qui.

Si è parlato anche di Matteo Messina Denaro in parallelo con il personaggio di Padre Santissimo interpretato da Maurizio Marchetti che ritroviamo in Incastrati 2 assieme a Tony Sperandeo (Tonino Macaluso/Cosa Inutile), Domenico Centamore (Don Lorenzo/Primo Sale), Sergio Friscia (Sergione), Mary Cipolla (Signora Antonietta), Rossella Leone e Leo Gullotta (Procuratore Nicolosi); di giornalismo spettacolare e selfiemania, di piccolo e grande schermo, e dei trent’anni del loro sodalizio artistico che festeggeranno a ottobre. E abbiamo parlato anche con le due protagoniste femminili della serie. Ecco dunque il nostro videoincontro con Ficarra e Picone e con Marianna Di Martino e Anna Favella: