Inaugurata a Roma la mostra su Armando Trovajoli. Videointerviste

di Patrizia Simonetti

Armando Trovajoli non era soltanto il grande musicista che tutti conosciamo, creatore di musiche magiche, di canzoni storiche come Roma nun fa la stupida stasera dedicata alla sua città, probabilmente la più bella dichiarazione d’amore nei confronti della Capitale, che ha contraccambiato dedicandogli il 30 maggio 2013, tre mesi dopo la sua scomparsa avvenuta il primo marzo 2013, intitolandogli il Ponte della Musica Armando Trovajoli.

Armando Trovajoli era anche un uomo pratico, sincero, schietto, come lo ricorda chi lo ha conosciuto per davvero, come Valerio Mastandrea, il suo Rugantino, che abbiamo incontrato alla conferenza stampa in Campidoglio, alla presenza del sindaco Roberto Gualtieri e della signora Mariapaola Trovajoli, Alessandro e Federica Nicosia che ne sono i curatori, di Armando Trovajoli. Una leggenda in musica, la mostra che si è inaugurata ieri al Museo di Roma in Trastevere dove resterà aperta fino al 14 maggio.

Un omaggio dunque, nel decennale della sua morte, al grande pianista, compositore e direttore d’orchestra eclettico e versatile che ha raccontato con la sua arte quasi otto decenni di stora, costume e vita italiana, passando dalla commedia musicale al cinema, alla radio, alla televisione: autore di commedie memorabili, Rugantino in primis, opera di Garinei e Giovannini che ha debuttato al Teatro Sistina di Roma nel 1962 e ancora oggi uno dei classici del teatro musicale italiano, ma anche di Ciao Rudy e di Aggiungi un posto a tavola degli stessi autori;

compositore di oltre 300 colonne sonore collaborando con i più grandi registi del nostro cinema, da Vittorio De Sica a Mario Monicelli, da Luigi Magni a Dino Risi, da Antonio Pietrangelia  Marco Vicario, Alberto Lattuada e Ettore Scola, del quale ha musicato praticamente l’intera filmografia. Ma anche all’uomo che ha saputo lasciarsi ricordare con simpatia e ammirazione, grazie alle sue peculiarità caratteriali e alla sua sincerità di linguaggio.

Promossa e prodotta da Roma Capitale, organizzata e realizzata da C.O.R. Creare Organizzare Realizzare, a cura di Collaboratore ufficiale Rai Teche con il supporto organizzativo di Zètema Progetto Cultura, Armando Trovajoli. Una leggenda in musica, è divisa in 9 sezioni: Gli inizi, Il Jazz, Il Pianoforte, La Radio, Il Cinema, Le Commedie musicali, La Televisione, Le Passioni, Il Maestro e Roma. E ripercorre così carriera e vita di Armando Trovajoli  attraverso una ricca collezione di materiali, alcuni esposti per la prima volta, tra documenti, fotografie, video, musiche, premi, ma soprattutto manoscritti e oggetti personali che ti emozionano a guardali, come i suoi occhiali.

C’è anche il copione e la partitura cui stava lavorando nei suoi ultimi giorni con l’intenzione di realizzare una versione teatrale del film Tosca. Ad arrichire ulteriormente la mostra, un catalogo edito per i tipi di Gangemi Editore che contiene anche testimonianze di Sophia Loren, Pippo Baudo, Renato Zero, Sabrina Ferilli, Valerio Mastandrea e di molti altri grandi artisti.

Le nostre videointerviste a Valerio Mastandrea che, come detto, abbiamo incontrato alla conferenza stampa in Campidoglio, a Giovanna Ralli (con cui abbiamo intonato Roma nun fa la stupida stasera) e a Giulio Scarpati: