Si discute e si continuerà a discutere sul ruolo del carcere nella società: emarginazione di soggetti pericolosi, recuperabilità, correzione, rieducazione, riabilitazione. Di tutto ciò a Bruno Testori poco importa, anzi, non importa assolutamente nulla. A lui basta poco, a lui basta essere Dio. E sicuramente lo è nel carcere San Michele, un istituto dove, dietro sua stessa richiesta, vengono mandati i detenuti più pericolosi, i più ribelli, gli indomabili. Al San Michele, Bruno è il capo assoluto. La sua idea di giustizia, del tutto personale, all’interno di quelle mura e quelle sbarre, è l’unica legge, ed è lui che decide cosa è bene e cosa è male. Perché lui è Il Re.
Interpretato da Luca Zingaretti, Il Re approda su Sky Atlantic e in streaming su Now venerdì 18 marzo. 8 episodi a raccontare di come un uomo si sia creato un impero oscuro fatto di ricatti, corruzione, connivenze proprio nel luogo predisposto ad accogliere coloro che di tali crimini si sono macchiati nella vita fuori di lì. A quel mondo appartiene anche il suo migliore e unico amico Nicola, interpretato da Giorgio Colangeli, il comandante degli agenti carcerari, colluso e in accordo con Bruno sui traffici interni, ma in qualche modo diverso, una sorta di moderatore degli animi, benvoluto dai detenuti. E come ogni sovrano, Bruno ha il suo esercito di fedelissimi a difenderlo, un schiera di pretoriani pronti a proteggerlo e a custodire ogni suo segreto. Tra loro una sola donna, dura, cinica, violenta: si chiama Sonia Massini ed è convinta dell’efficacia dei metodi del suo re. Quando però l’equilibrio del sistema creato da Testori è scosso da un duplice omicidio, sarà proprio lei a rischiare di far crollare l’impero. Ad interpretarla un’insolita Isabella Ragonese. Anna Bonaiuto è invece il pm Laura Lombardo, l’autorità esterna che per la prima volta penetra con le sue leggi, quelle dello Stato, a minare il mondo costituito del Re verso il quale matura una vera e propria ossessione.
Re che invece non è affatto tale al di fuori del San Michele. Bruno soffre ancora la separazione dalla moglie Gloria, funzionaria dei servizi segreti. Una donna forte che con Bruno condivide un’altra battaglia che nulla a che fare con il crimine, quella contro la malattia della figlia Adele. E con loro, con Gloria e Adele, il Re si toglie la corona e si fa compagno affidabile e padre amorevole e fiero. “Credo che tutti noi abbiamo non due facce, ma migliaia – risponde Luca Zingaretti alla nostra domanda proprio su questo duplice aspetto del suo personaggio – per cui iBruno Testori non è certo una contraddizione”. A dar vita a Gloria è Barbora Bobulova, mentre Adele è interpretata da Alida Baldari Calabria. A completare il cast Ivan Franek, Ahmed Hafiene.
Diretta da Giuseppe Gagliardi e scritta da Stefano Bises, Peppe Fiore, Bernardo Pellegrini, Massimo Reale, Davide Serino, prodotta da Sky Studios con Apartment e Wildside in collaborazione con la Zocotoco dello stesso Luca Zingaretti, Il Re è una serie insolita per il panorama televisivo italiano, un prison drama che penetra negli animi dei suoi protagonisti, lasciando al pubblico l’eventuale giudizio che non sempre è facilmente univoco. “Per raccontare questo carcere fortezza, regno del protagonista, ne abbiamo utilizzati due – racconta il regista – un carcere abbandonato di Civitavecchia e un carcere-museo di Torino. Volevamo allontanarci dall’immaginario del carcere italiano e fare in modo che le sue strutture schiacciassero i nostri personaggi. Il carcere che raccontiamo è un crocevia di storie e uomini di diversa provenienza, un luogo di alienazione dove i conflitti sono il riflesso del mondo di fuori. Bruno invece controlla e sorveglia il mondo di dentro. Sul piano visivo spesso il suo punto di vista coincide con quello del racconto, Bruno vede attraverso le telecamere di sorveglianza, ascolta attraverso le cimici, controlla le vite dei detenuti come ossessionato, cerca la strada per fronteggiare la minaccia che serpeggia nei corridoi del San Michele. Il luogo diventa protagonista della vicenda umana. L’utilizzo delle lenti panoramiche per filmare il carcere ha determinato la cifra stilistica principale della serie, le immagini hanno un’ampiezza che ci aiuta a raccontare meglio il luogo, la presenza imponente delle architetture del carcere sui personaggi. Quando gli eventi precipitano, Bruno si trova a dover combattere la battaglia più difficile della sua carriera. Una battaglia contro i nemici interni e, anche, contro il suo lato oscuro”.
Il Re ha avuto la sua premiere cinematografica mercoledì allo Space Moderno di Roma alla presenza del cast e alla quale Luca Zingaretti è giunto accompagnato dalla moglie Luisa Ranieri (le foto della premiere sono di Angelo Costanzo). Qui il video del photocall che ha preceduto l’incontro stampa del mattino e Qui il video del Red Carpet della premiere. Ecco il nostro videoincontro con Luca Zingaretti, Anna Bonaiuto, Barbora Bobulova e Giorgio Colangeli: