Il mio posto è qui: videointervista a Ludovica Martino e Marco Leonardi

di Patrizia Simonetti

Marta è quella che un tempo veniva chiamata ragazza madre. Prima che il suo ragazzo partisse per il fronte, hanno fatto l’amore e lei è rimasta incinta. Lui però non è più tornato. E nel paesino della montagna calabra degli anni quaranta dove vive, Marta è la vergogna della famiglia e della comunità. Così, l’occasione di sposarsi e reintegrare la sua reputazione va presa al volo. Solo che l’uomo che dovrebbe diventare suo marito e il padre di suo figlio, non è esattamente l’uomo che vorrebbe. E poi lei vuole lavorare, sta imparando di nascosto da tutti a battere a macchina per potersi farsi assumere come segretaria e diventare indipendente. E ad aiutarla c’è Lorenzo, un uomo che con i pregiudizi fa i conti da tutta una vita e si è quasi arreso. Innamorato di un altro uomo, gli si è spezzato il cuore quando lui lo ha lasciato per una vita e una famiglia normali, rinnegando il loro amore e i loro se stessi. Ora Lorenzo, paradossalmente, lavora in chiesa e organizza matrimoni. Sarà lui a pronunciare la frase Il mio posto è qui. Quello di Marta però non ha alcuna intenzione di farlo celebrare.

Il mio posto è qui è il film poetico e toccante sui cambiamenti che le persone sono chiamate a compiere in nome della propria libertà e felicità, ma anche di qualcosa di più grande che cambi la società, la loro comunità e via via il mondo. Quella di Marta è dunque anche la storia dell’emancipazione femminile, lei che da ragazza madre per la quale decidono gli altri si trasforma, non senza incertezze e fatica, in una giovane donna capace di fare le sue scelte e di riappropriarsi della sua vita e del suo futuro, assieme a suo figlio. Un film sui cambiamenti, ma anche su ciò che non cambia, come i pregiudizi e le finte tradizioni che producono ingiustizie e infelicità. Che, nonostante siano passati anni, ancora oggi ritroviamo striscianti e subdoli nella mentalità di molti uomini, preconcetti e retaggi culturali, che a volte non sono che mere e inesistenti scuse e che nei casi estremi portano alla violenza sulle donne e sugli omosessuali. E ancora oggi ci sorprendiamo a sapere di persone che non vivono in pieno se stesse in libertà.

Il mio posto è qui, in sala da giovedì 9 maggio, è magistralmente interpretato da Ludovica Martino e da Marco Leonardi, ed è diretto da Cristiano Bortone e Daniela Porto, autrice anche del libro da cui è tratto, compagni di vita e d’arte: “con questa storia vogliamo dare il nostro contributo alla riflessione su questi temi, non in modo ideologico, ma attraverso emozioni e personaggi memorabili – ci dicono – Il film offre anche al pubblico la possibilità di scoprire un mondo finora inedito sul grande schermo: la comunità nascosta degli omosessuali nelle campagne del dopoguerra. Si trattava ancora di contadini, lontani dall’atmosfera colorata e queer che il cinema conosce bene. Ma questo dimostra come le pulsioni sessuali siano insite nell’uomo, indipendentemente dall’estrazione sociale o culturale a cui appartiene”. La nostra videointervista a Ludovica Martino e Marco Leonardi: