Se già pensate che per un bambino sia importante quanto istruttivo e costruttivo crescere con un cane e avete quindi intenzione di adottare per i vostri figli un bel peloso a quattro zampe, dopo aver visto questo film forse vi verrà voglia di prendere in casa anche un piccolo drago. Del resto i draghi sono tornati di moda e a fare tendenza ci pensano quelli di Daenerys Targaryen de Il trono di Spade, ma questo non ha assolutamente nulla a che vedere con i meravigliosi, quanto pericolosi, sputafuoco volanti della biondissima Khaleesi, piuttosto è una sorta di mostro buono con la pelliccia verde che salva gli orfani, che sa come non farsi notare e che potrebbe benissimo chiamarsi Elliot… E infatti è proprio Elliot il nome del protagonista de Il drago invisibile, ultima fatica Disney sul grande schermo da mercoledì 10 agosto in oltre 500 copie e anche in 3D, remake del film-musical a tecnica mista, nonché il primo della Disney in Dolby Stereo, intitolato Elliot il Drago Invisibile diretto da Don Chaffey con Mickey Rooney, Helen Reddy, Red Buttons e Shelley Winters già distribuito nel 1977 dalla Walt Disney che ne ha voluto fare una versione moderna per gli spettatori di oggi, con la sceneggiatura originale di Malcolm Marmorstein rivista da Lowery e Toby Halbrooks e la regia di David Lowery (Senza Santi in Paradiso). Il film è prodotto da Jim Whitaker (L’Ultima Tempesta, Friday Night Lights) con Barrie M. Osborne come produttore esecutivo.
Tutto ha inizio dalle favole su un drago feroce raccontate da vecchio intagliatore di legno Meacham (Robert Redford) ai ragazzini della sua città, una sorta di mostro che si nasconderebbe nelle foreste del Pacific Northwest. Solo favole, appunto, per sua figlia Grace (Bryce Dallas Howard che abbiamo già visto intrattenersi con i dinosauri di Jurassic World) che fa la guardia forestale, finché non si imbatte in Pete (Oakes Fegley), un piccolo selvaggio senza famiglia di una decina d’anni che racconta di vivere nella foresta con un enorme drago verde che si chiama Elliot e che dalla sua descrizione somiglia tanto a quello delle storie di Meacham. Un incontro, quello tra la giovane donna e il bambino, che cambierà la vita di entrambi e anche un po’ quella di quella di Jack (Wes Bentley), il titolare della segheria locale che ha una relazione con Grace, e di sua figlia Natalie (Oona Laurence), che a soli 11 anni ha già le idee chiare sul chi difendere e dalla parte di chi stare.
Del resto “quale bambino non vorrebbe avere un drago?” chiede la piccola Oona Laurence. “Si tratta di una storia molto umana e interessante – racconta Robert Redford – È la storia personale di un padre, una figlia e un bambino sopravvissuto a un incidente. È piena di magia ma allo stesso tempo è molto umana. Io sono nato in una famiglia della classe operaia in cui per divertirsi bisognava utilizzare la propria immaginazione. La mitologia parlava di mondi, creature e personaggi più grandi di quanto avrei mai potuto immaginare e il drago è una creatura mitologica con diversi significati simbolici. E poi sono un narratore e credo nel potere delle storie”. “Moltissime persone sono cresciute con il film originale – dice Jim Whitaker – quindi abbiamo deciso di basarci sul concetto centrale di quel film. Pur essendo molto semplice, l’idea dell’amicizia tra un bambino e un drago aveva ancora un grandissimo potenziale”. Come in ogni altro film Disney, la storia è anche quella di una crescita interiore che ruota e punta sul senso della famiglia sulla forza dell’amicizia. Il regista e sceneggiatore afferma: “Abbiamo fatto del nostro meglio per onorare le tematiche originali – spiega David Lowery – ed esprimerle attraverso ogni scena del film. Credo che l’infanzia sia una vera avventura e volevo catturare questa sensazione”. Ecco il trailer de Il drago invisibile: