Il Commissario Ricciardi 2: videointerviste a Lino Guanciale e a tutto il cast

di Patrizia Simonetti

Torna l’affascinante Commissario della Napoli degli anni Trenta tormentato dalla morte e dall’amore. Al via il 6 marzo su Rai1 Il commissario Ricciardi 2, interpretato da Lino Guanciale. Quattro nuovi episodi, sempre tratti dall’omonima saga letteraria di Maurizio de Giovanni (Giulio Einaudi Editore) che, a chi non ha già letto i romanzi, riservano non poche sorprese.

Eros e Thanatos dunque. La nera signora mantiene il suo legame forte e viscerale con il Commissario, permettendogli di vedere le vittime di morte violenta dei casi che è chiamato a risolvere, negli ultimi istanti di vita e mentre pronunciano la loro ultima frase, che è sempre un decisivo indizio per scoprire l’assassino. Un dono, in qualche modo, ma per Ricciardi soprattutto una condanna, tanto da decidere di rinunciare a sposarsi e di diventare padre per non rischiare di trasmettere ai suoi figli questa sorta di superpotere oscuro che lui stesso ha ereditato da sua madre.

Decisione, tuttavia, che ne Il Commissario Ricciardi 2 potrebbe essere anche disposto a rivedere, del resto “ormai ha aperto molti varchi nella sua corazza rispetto al mondo esterno, varchi destinati ad ampliarsi – ci rivela Lino Guanciale nella nostra videointervista – e ha molto da imparare su come perdonare a se stesso quello che è”. A spingerlo verso questa direzione sarà ovviamente anche l’amore che da tormento potrebbe trasformarsi in qualcosa di più solare. E l’amore nella vita di Luigi Alfredo Ricciardi di certo non manca, circondato com’è da donne affascinanti vittime, a loro volta, del fascino del Commissario, ma non solo. Sono infatti tutte donne “dotate di un’intelligenza e sensibilità straordinaria che in qualche modo percepiscono l’empatia di Ricciardi, benché segnato dal dolore” ci spiega ancora Lino Guanciale.

Ed eccole le donne che animano la nuova fase della vita del Commissario e questa seconda stagione della serie diretta da Gianpaolo Tescari: la dolce Enrica, ovviamente, interpretata da Maria Vera Ratti, la dirimpettaia che lo ha conquistato a colpi di sguardi intensi attraverso il vetro di una finestra e che ora sarebbe pronta a dare concretezza e senso al suo amore per lui, nonostante adesso sia corteggiata anche dall’affascinante Manfred, maggiore, ahimè, dell’esercito nazista interpretato da Christoph Hulsen, che per amor suo ha chiesto il trasferimento a Napoli.

La spalvalda Livia, cui dà vita Serena Iansiti, il lato glamour e sensuale della femminilità, che nonostante la ritrosia di Ricciardi, non demorde: vedova del tenore Vezzi e cantante lirica a sua volta, anche lei si è trasferita definitivamente nel capoluogo campano per passione, ovvero dopo aver conosciuto il Commissario nel corso delle indagini sull’omicidio del marito, e stavolta soffrirà davvero molto, come ci anticipa Serena Iansiti nella nostra videointervista;

e la new entry, la contessa bianca Palmieri di Roccaspina, la donna più bella di Napoli, un valzer, ma anche un cigno, come ci racconta nella nostra videointervista Fiorenza D’Antonio che la interpreta: sposata con il conte Romualdo Palmieri, interpretato da Arturo Muselli, rovinato dal gioco e dai debiti, l’amore per il marito l’ha perduto da un pezzo.

E tra tante donne e tanto amore, ci sono ovviamente i casi da risolvere, a cominciare dall’omicidio di un cosiddetto assistito, capace cioè di farsi dare dai defunti i numeri giusti da giocare, già non vedente e ucciso con un punteruolo nell’occhio. Anche ne Il Commissario Ricciardi 2 ritroviamo quindi a fianco del Commisario il fedele brigadiere Raffaele Maione, interpretato da Antonio Milo, braccio destro di Ricciardi che sostiene e in qualche modo protegge con devozione e amicizia sincera; l’anatomopatologo Bruno Modo, alias Enrico Ianniello, antifascista e sciupafemmine, anche lui in questa seconda stagione incontrerà l’amore e lo farà in un bordello.

E Bambinella, il confidente di Maione cui rivela tutti i segreti della città, interpretato da Adriano Falivene. Il rapporto tra i due è così sincero, forte e particoare da aver dato vita ad uno spin off teatrale portato attualmente in scena dai due attori, intitolato Mettici la mano e scritto dallo stesso Maurizio De Giovanni, che fa rincontrare Maione e Bambinella dieci anni dopo gli eventi del Commissario Ricciardi, sotto le bombe americane. Le nostre videointerviste a Lino Guanciale, Maria Vera Ratti, Serena Iansiti, Fiorenza D’Antonio, Enrico Ianniello, Antonio Milo, Adriano Falivene: