I Sonetti del Belli recitati dalle voci del cinema: videointervista a Angelo Maggi e Marco Mete

di Patrizia Simonetti

Quasi la metà dei celeberrimi Sonetti di Giuseppe Gioachino Belli racchiusi in un libro e in una piccolissima pennetta USB dove possiamo ascoltarli grazie alle voci più belle e familiari del cinema e della televisione. Sonetti (Società editrice Dante Alighieri) è l’opera appena uscita, a cura di Elia Iezzi e Angelo Maggi, che raccoglie ben 1250 sonetti dei complessivi 2279 del massimo poeta romanesco: “abbiamo scelto i più attuali – ci dice il co-curatore dell’opera nonché recitatore Angelo Maggi nella nostra videointervista che trovate a fine articolo – quelli con cui i romani di oggi potessero riconoscersi nella plebe di duecento anni fa”. Perché “ho deliberato di lasciare un monumento di quello che oggi è la plebe di Roma” diceva lo stesso Belli di queste sue composizioni in versi, protagonisti tanti personaggi e tante anime della Roma papalina che avremmo poi rivisto rappresentata, nel bene e nel male, da tanto cinema. Ecco allora “il servitore, il prelato, il bicchieraro, il cocchiere messi in voce da dieci attori tra i più importanti del doppiaggio italiano che quotidianamente si immedesimano in diversi personaggi di film e serie TV per dare, appunto, voce a questa miriade di voci che compongono il monumento della plebe del Belli, sonetti di vita quotidiana che, diceva il poeta, vanno presi e lasciati come episodi di un serial televisivo di oggi che non ha un filo conduttore” ci dice ancora Angelo Maggi doppiatore, peraltro, di Mark Harmon in NCIS, di Tom Hanks e molti altri. Con lui nel progetto i colleghi Mino Caprio (Peter Griffin), Chiara Colizzi (Nicole Kidman), Massimo Corvo (Silvester Stallone), Luca dal Fabbro (Steve Buscemi), Francesca Fiorentini (Gwyneth Paltrow), Ludovica Modugno (Glenn Close), Alessandro Quarta (Ethan Hawke), Alessandro Rossi (Arnold Schwarzenegger), Marina Tagliaferri (Annette Bening) e Marco Mete (Kevin Bacon, Roger Rabbit), che è il direttore artistico di Sonetti, un’opera “nata da un atto d’amore che ha avuto una gestazione lunghissima di sette anni, più di un elefante – ci racconta lui istesso nella nostra videointervista – e dall’idea di non fare solo una lettura, ma di rendere nuova giustizia a questi sonetti recitandoli come fossero delle micro commedie inserite nel contesto storico e sociale dell’epoca”. Ecco perché la scelta di attori-doppiatori, per “far rivivere e far venire fuori dalla pagina tutti i personaggi che Belli ha certamente visto e assorbito e poi attraverso la penna resi di nuovo vivi” ci dice ancora Marco Mete. Sonetti è stata presentata ieri sera proprio al Teatro Belli dai suoi interpreti, ed è lì che abbiamo incontrato Marco Mete e Angelo Maggi che sul palcoscenico del teatro nel cuore di Roma tornerà il 5 aprile con Il Doppiattore di cui ci parla con molto orgoglio, lanciando anche un appello in quanto “personaggio in cerca di impresario che mi faccia portare questo spettacolo in giro per l’Italia”: