I fantasmi d’Ismael, videointerviste a Alba Rohrwacher e Arnaud Desplechin

di Patrizia Simonetti

Ismael è un regista un po’ in crisi con se stesso, vent’anni fa la sua giovane moglie Carlotta è scomparsa nel nulla e lui non ha ancora digerito la cosa tanto che è rimasto molto a suo suocero nonché maestro Bloom; in più ha un rapporto poco chiaro e costante con suo fratello Ivan che in qualche modo idealizza, tanto che il nuovo film che sta girando è ispirato proprio a lui, sebbene nelle vesti di un diplomatico molto sui generis. Ismael ha un nuovo amore: lei si chiama Sylvia e i due sono davvero molto legati e felici, ma quando Carlotta improvvisamente torna a casa viva e vegeta e pronta a riprendersi quel che è suo, marito compreso, tutta la nuova vita di Ismael entra in crisi. Film d’apertura al Festival di Cannes 2017 e presentato a Roma in occasione dell’ottava edizione di festival del nuovo cinema francese Rendez-vous, arriva in sala mercoledì 25 aprile con EuroPicture I fantasmi d’Ismael, il nuovo film di Arnaud Desplechin che da sempre ama mescolare ricordi di vita vera e invenzione, così come dramma e commedia, con Mathieu Amalric che è Ismael, Marion Cotillard alias Carlotta, Charlotte Gainsbourg che è Sylvia, Louis Garrel che è Ivan, e Alba Rohrwacher nel doppio ruolo di Arielle, personaggio del film nel film, e Faumia che è l’attrice che la interpreta e dalla quale non potrebbe essere più lontana: “Arielle è uno spirito dell’aria – ci svela Alba Rohrwacher nella nostra videointervista che trovate a fine articolo – che si appassiona dell’avventura e che vede l’avventura anche dove non c’è, è emozionata di essere in una storia di spionaggio e ogni sua reazione è entusiasta, quasi infantile mentre Faumia è più pesante di Arielle ma più leggera di me, lei dice che non si torcerebbe né un capello né un’unghia qualsiasi cosa recitasse o qualsiasi persona amasse e questo vuol dire essere un’attrice, una filosofia alla quale io aspiro ma non sempre riesco a raggiungere”. I fantasmi d’Ismael è dunque un film che “non racconta una storia ma cinque storie differenti” ci dice Arnaud Desplechin nella nostra videointervista, in cui magari ti confondi pure ma che segue una sua logica che è quella personalissima del regista e dello stesso protagonista di fronte a fantasmi che non arrivano dal regno dei morti ma da un passato che morto che non è mai stato ritenuto né sentito. “Alba è la migliore – ci racconta ancora Desplechin sulla scelta dell’attrice fiorentina – solo Alba poteva fare questo lavoro e l’ha fatto in un modo meraviglioso, io l’amo”. Le nostre videointerviste ad Alba Rohrwacher e Arnaud Desplechin: