Hunters, cacciatori di nazisti guidati da Al Pacino

di Elisabetta Tonni

Ha ragione chi non vuole sottovalutare gli attacchi antisemiti e le provocazioni antirazziste che riempiono le cronache quotidiane. Se ciò è vero nella vita, lo è ancor di più nella finzione di Hunters, la serie originale (prima stagione) prodotta da Monkeypaw Productions, Sonar e proposta su Amazon Prime Video a partire dal 21 febbraio prossimo. I Cacciatori sono un gruppo di ebrei che, sopravvissuti miracolosamente ai campi di sterminio e rifugiatisi negli Stati Uniti, decidono di organizzarsi per difendersi da un manipolo di nazisti ben organizzati sotto gli ordini del Colonnello (Lena Olin) che intende portare a termine il lavoro di pulizia semita interrotto con la fine della seconda guerra mondiale. Ogni volta che individuano e bloccano un nazista, pronto a qualsiasi violenza pur di continuare lo sterminio, anche i cacciatori ebrei guidati dal veterano Meyer Offerman (Al Pacino) non si risparmiano in sevizie inferte. Ne deriva una lotta continua fra il bene e il male con un ribaltamento continuo di ruolo.

I dieci episodi da un’ora e dieci circa sono ispirati a una storia vera. A tenere il filo della narrazione è la figura di Jonah Heidelbaum (Logan Lerman), un ragazzo poco più che adolescente, figlio (orfano dal momento della nascita) e nipote di due donne ebree. La nonna sopravvissuta ai campi è una delle cacciatrici a cui i neo filonazisti danno a loro volta la caccia. Johna è ignaro di quanto avviene nella sua cerchia di familiari e amici fino a quando assiste all’assassinio della nonna senza avere il coraggio di intervenire in sua difesa. Inizia da lì il suo viaggio per vendicare la donna e che lo porterà a scoprire tutto l’orrore nazista del gruppo ispirato al mito della razza ariana e del superuomo nietzschiano. Orrore che lui vede però compiersi anche da parte dei cacciatori ebrei divenuti ormai la sua nuova famiglia e che lo scuote al pari di quello nazista tanto da non capire più chi siano i buoni e chi i cattivi. Le scene drammatiche lasciano il passo ad altre al limite del grottesco, ma la  recitazione impeccabile e il lavoro ottimo di ripresa e montaggio consegnano un prodotto interessante destinato comunque a un pubblico adulto.