House of Gucci: recensione del nuovo film di Ridley Scott con Lady Gaga

di Patrizia Simonetti

Ridley Scott porta sul grande schermo la storia dei Gucci e lo fa dall’interno. Non una celebrazione da passerella e copertine patinate di una delle più grandi firme della moda celebre in tutto il mondo, ma il racconto coloratissimo e al tempo stesso oscuro dello sgretolarsi di legami d’amore e di sangue ad opera di una ragazza appartenente a un altro mondo, inizialmente entusiasta e innamorata, ma ambiziosa e tenace al punto di distruggerla.

Lady Gaga incarna perfettamente Patrizia Reggiani in House of Gucci, laddove Adam Driver dà credibilmente vita a Maurizio Gucci, rampollo della dinastia ammaliato e affascinato da quella giovane fuori dagli schermi con la sfacciataggine di farsi avanti e di piazzarsi al suo fianco contro tutto e tutti.

Gli anni Settanta stanno per finire, l’azienda di famiglia è quasi in crisi, la produzione non offre da tempo nulla di nuovo e nella gestione dei conti qualcosa di grosso non quadra. A gestire il tutto sono Aldo e Rodolfo Gucci, figli del patron Guccio Gucci, alias Al Pacino e Jeremy Irons. Maurizio è figlio di Rodolfo, e forse per la prima volta in vita sua va contro suo padre e sposa Patrizia Reggiani. Maurizio non voleva occuparsi dell’azienda, lo convinceranno suo zio e, appunto, sua moglie, quest’ultima pronta a tessere trame oscure e alleanze di comodo pur di lanciare suo marito più in alto che può. Saranno felici per un po’, ma poi l’ardire di lei diventerà ossessione. Anche lui cambierà nei suoi confronti e il dramma con cui si concluderanno la sua storia e la sua vita lo vediamo nascere, crescere e prendere l’inevitabile forma di un fatto di cronaca nera realmente consumatosi la mattina del 27 marzo del 1995 e destinato a rimanere nella memoria collettiva.

Ispirato liberamente al libro di Sara Gay Forden del 2001 House of Gucci Una storia vera di moda, avidità edito nel 2001 da Garzanti, il nuovo film di Ridley Scott scritto da Becky Johnston e Roberto Bentivegna, già osteggiato dagli stessi Gucci, non piacerà agli ammiratori del brand, ma forse neanche ai fan di Lady Gaga. Lei è molto brava a entrare nella parte, sia quella spigliata e divertente della Patrizia giovane, che in quella oscura e folle della Patrizia più adulta, abbandonata e assetata di vendetta, trucco e parrucco peraltro hanno fatto miracoli in quanto a somiglianza fisica. E sulla recitazione in genere non sono certo ammesse critiche. Oltre  ai già citati mostri sacri, nel cast troviamo anche Salma Hayek nel ruolo della cartomante Pina Auriemma che aiutò la Reggiani a far uccidere Gucci; un irriconoscibile Jared Leto nel ruolo dell’eccentrico e caricaturale Paolo, figlio di Aldo; Camille Cottin (Chiamate il mio agente) che è Paola Franchi, nuova fiamma di Maurizio Gucci; Reeve Carney che è Tom Ford, Vincent Riotta che è Fernando Reggiani, padre di Patrizia; efficace anche il cameo di Madalina  Ghenea nell’apparizione muta di sophia Loren; e qua e là spicca anche qualche volto italiano, come quello di Gaetano Bruno e di Daniele Monterosi.

Ma non basta a rendere il film, peraltro davvero troppo lungo, accalappiante. Girato tra Stati Uniti, Svizzera e tanta Italia, da Milano a Roma – come ben ricorderanno i fan italiani di Lady Gaga alla sua spasmodica ricerca di hotel in hotel e di set in set – a tratti House of Gucci si rivela infatti monotono, e stride, nella versione originale, anche qualche frase italiana buttata qua e là e in generale in un accento italiano piuttosto strano, che contribuisce all’aspetto grottesco del film che in sintesi non appassiona e né sorprende. Bella invece la fotografia e soprattutto la colonna sonora, seppure un po’ scontata ma assolutamente popolare, che ci riporta ai favolosi, musicalmente, anni Settanta e Ottanta, nella quale riconosciamo perle come Heart Of Glass dei Blondie, Here Comes The Rain Again degli Eurythmics, Faith di George Michael, On The Radio di Donna Summer, con un salto negli anni Sessanta con Sono bugiarda di Caterina Caselli e Ritornerai di Bruno Lauzi e molto, molto più indietro con Libiamo ne’ lieti calici da La Traviata di Giuseppe Verdi. Comunque, andate a vederlo. House of Gucci arriva al cinema giovedì 16 dicembre.