Guardiani della Galassia 3: l’addio alla saga tra lacrime e risate

di Patrizia Simonetti

Inizia il film e partono le prime note della malinconica Creep dei Radiohead e subito si intuisce che Guardiani della Galassia 3 non sarà, e non è, un film come gli altri due della saga. Il terzo capitolo dedicato agli eroi che nessuno avrebbe mai immaginato potessero diventare questi reietti dell’Universo che abbiamo invece amato sin da subito, è infatti l’ultimo e definitivo della trilogia firmata da James Gunn della quale, per sua stessa ammissione, lui stesso non si sarebbe mai aspettato il grande successo che ha avuto e che ora si dice rattristato per l’addio alla saga, ai suoi protagonisti e a chi li ha interpretarti.

Il clima dell’addio si tocca dunque subito con mano, ma non è soltanto questo l’elemento che fa di Guardiani della Galassia 3 il film più commovente, oltre che divertente, della trilogia, e di molti altri dell’Universo Marvel. Un film che racconta di loro, e cioè di Peter Quill, Gamora, Nebula, Groot, Drax, Mantis e soprattutto di Rocket del quale scopriamo nei dettagli l’agghiacciante storia nei suoi numerosi flashback e sogni, attimi struggenti che scatenano emozioni contrastanti. Storia che troviamo infatti familiare se parliamo di sperimentazione animale, qui certo portata all’eccesso, ma probabilmente non troppo lontana dalla realtà in quanto a sofferenze fisiche e psicologiche di creature innocenti, e in alcuni casi altrettanto inutile.

Come Rocket, appunto, e i suoi piccoli amici senza futuro, deturpati e straziati nel corpo e nello spirito. E come noi, occhi lucidi e cuori pieni di rabbia, anche i suoi stessi colleghi ne resteranno colpiti quando, tutti uniti, rischieranno le proprie vite per la salvare la sua. Il villain di turno è proprio il carnefice del nostro procione preferito, quell’Alto Evoluzionario che tanto mira alla perfezione e a una copia perfetta della Terra da accantonare ogni residuo di umanità in nome della scienza (pure questa già sentita, no?). Altre chicche animaliste ve le lasciamo scoprire da soli… Ma la malinconia di Guadiani della Galassia 3 la troviamo anche in Peter che ha perso la sua Gamora che, pur lì, proprio accanto a lui, non è più la donna amata e tra monologhi sttruggenti, almeno nelle intenzioni, e gag esilaranti, continua a fare di tutto per ritrovarla.

Il racconto dell’inizio della storia ve lo facciamo breve e vago: c’è un tizio tutto d’oro di nome Adam, già visto di sfuggita nella scena post credit del secondo film della saga, che piomba nel quartier generale dei Guardiani distruggendo ogni cosa e ferendo quasi a morte Rocket. In realtà è un bambinone viziato e mal educato dalla perfida madre, che non sa perfettamente quello che fa. La missione dei nostri eroi sarà multipla: savare Rocket, il mondo e le sue creature, almeno così come le conosciamo, e salvare se stessi. Il tutto condito da tanta azione, abbondante ironia, valori alti quali amore, amicizia, lealtà, fedeltà, coraggio, e buona musica.

Fantastici come sempre Chris Pratt, Zoe Saldaña, Dave Bautista, Karen Gillan, Pom Klementieff, e anche Vin Diesel e Bradley Cooper che prestano le loro voci a Groot e Rocket nella versione originale, mentre in quella italiana ci pensano con altrettanta maestria Massimo Corvo e Christian Iansante. Il resto del cast è composto da Sean Gunn, Chukwudi Iwuji, Will Poulter e Maria Bakalova. Scritto e diretto da James Gunn, prodotto da Kevin Feige, con Louis D’Esposito, Victoria Alonso, Nikolas Korda, Sara Smith e Simon Hatt produttori esecutivi, Guardiani della Galassia 3 arriva al cinema mercoledì 3 maggio, non perdetelo.