Gli Orologi del Diavolo: videoincontro con Giuseppe Fiorello

di Patrizia Simonetti

Giuseppe Fiorello torna in TV con Gli Orologi del Diavolo, ed eccolo di nuovo a vestire i panni di un piccolo grande eroe, uno di quelli che fa la cosa giusta, a tutti i costi e a qualunque prezzo, uno di quelli che i guai non se li va a cercare, ma sono loro che trovano lui, perché non è sempre colpa nostra, spesso capita, potremmo chiamarle le inopportunità della vita; perché sono questi i personaggi che Giuseppe Fiorello preferisce interpretare, quelli che “mi somigliano per metà, fino a un certo punto, poi dopo è tutta una scoperta – ci racconta lui stesso nel nostro videoincontro – le mie scelte professionali cadono infatti spesso su persone comuni con una vita ordinaria che all’improvviso si trovano a dover risolvere qualcosa di più grande, perché mi rivedo in questi personaggi fino a un certo punto, poi dopo mi diverte l’idea di essere lontano da loro anni luce, e quindi diventare qualcuno che nella vita non potrei mai essere; avevo immaginato fisicamente Gianfranco Franciosi come un uomo grande, per tutto quello che ha fatto e passato, invece mi si è presentato uno scricciolo magro magro, simpatico, nervosetto, con gli occhi pieni di vita e della voglia di fare la cosa giusta…

Gianfranco Franciosi è dunque nella realtà quell’uomo coraggioso quanto sfortunato raccontato ne Gli Orologi del diavolo, la nuova serie di Rai 1 in 4 puntate in onda lunedì 9 e martedì 10 novembre, e poi lunedì 16 e lunedì 23, dove però si chiama Marco Merani e ha la faccia e tutto il resto di Giuseppe Fiorello, ma la storia è tutta vera. Fa il motorista nautico e costruisce barche alla foce del fiume Magra, tra Sarzana e La Spezia, ha una famiglia, degli amici, e una vita normale. Finché dei narcotrafficanti di un cartello spagnolo non vengono a chiedergli di realizzare dei gommoni veloci, molto veloci, e lui, dopo essersi confidato con un suo amico poliziotto che si chiama Mario (Fabrizio Ferracane), accetta la commessa affinché la polizia possa incastrarli, diventando quindi il primo infiltrato civile della storia. La cosa però gli sfugge di mano: gli fanno guidare barche che trafficano droga e diventa un punto di rifermento per il giovane boss Aurelio (Alvaro Cervantes) che lo chiama El mecanico e “parola chiave: amicizia” gli dice. Tutto va come non dovrebbe andare: Marco comincia a mentire ai suoi familiari, ai suoi operai, la protezione della polizia vacilla, viene arrestato dalle forze dell’ordine francesi e si fa otto mesi di carcere. Ma non parla, altrimenti lo ucciderebbero. Quando torna ad aspettarlo non c’è più nessuno, soltanto Aurelio…

Il suggestivo titolo Gli Orologi del Diavolo è quello del libro scritto dallo stesso Gianfranco Franciosi con Federico Ruffo edito da Rizzoli da cui è tratta la serie, e fa riferimento al modo di ricompensare Marco: un orologio prezioso ad ogni viaggio, “un orologio per un uomo d’onore”…  Coproduzione italo spagnola che vede insieme Rai e Mediaset, prodotta da Picomedia con Rai Fiction, diretta da Alessandro Angelini che ha collaborato anche alla sceneggiatura, soggetto firmato da Piazza e Grassadonia, Gli Orologi del Diavolo vede nel cast anche Claudia Pandolfi, Nicole Grimaudo, Carlos Librado, Alicia Borrachero, Marco Leonardi, Roberto Nobile, Ignasi Vidal, Galatea Ranzi, Gea Dall’Orto, Armando De Razza. Ecco come ce ne ha parlato Giuseppe Fiorello nel nostro videoincontro: