porta in TV il suo spettacolo Penso che un sogno così dedicato ai suoi ricordi di infanzia ma soprattutto a suo padre Nicola e a Domenico Modugno i cui destini in qualche modo si sono incrociati, soprattutto grazie alle canzoni del grande Mimmo che Nicola cantava e che fanno da colonna sonora allo spettacolo, peraltro da lui stesso interpretate nel film Volare La grande storia di domenico Modugno di Riccardo Milani di otto fa in cui ha ridato vita proprio a Modugno con non poco timore, come racconta anche nello show. E si somigliavano Nicola e Domenico, lo ha detto più volte Beppe Fiorello, non solo nel fisico ma anche per le velleità artistiche e il carattere solare e positivo. Penso che un sogno così nel suo adattamento televisivo con la regia di Duccio Forzano arriva su Rai 1 come serata evento lunedì 11 gennaio con tanti ospiti: ci sarà anche Rosario Fiorello, in un ruolo che non abbiamo mai visto, dice Giuseppe, oltre a Pierfrancesco Favino, Paola Turci, Serena Rossi, Francesca Chillemi, l’etoile Eleonora Abbagnato, tutti ad accompagnare il narratore Giuseppe Fiorello in un viaggio che lo riporta al suo sud, nella sua Sicilia, nato proprio dalle consuete rimpatriate estive, alle sue origini, alle sue tradizioni, toccando temi come quello della famiglia, del lavoro e dell’immigrazione, della tradizione e del progresso. Si ride e ci si commuove, le atmosfere si alternano tra parole, musiche e colori. “Lo spettacolo teatrale c’è tutto – dice Giuseppe Fiorello – ma manca il pubblico” e quindi ne sottolineerà l’assenza con il silenzio. I personaggi invece ci saranno, li tira fuori, proprio come sul palcoscenico, dalla sua memoria e li presenta al pubblico. In scena, oltre ad un corpo di ballo straordinario, anche il chitarrista Daniele Bonaviri e il musicista e arrangiatore Fabrizio Palma.
Portare lo show teatrale Penso che un sogno così sul piccolo schermo è “un’operazione di grandissima bellezza, non solo estetica e legata al grandissimo talento di Beppe Fiorello – ha detto nel corso dela presentazione il direttore di Rai 1 Stefano Coletta – un racconto con al centro le radici e la famiglia, per tutti noi il centro del nostro essere. Un viaggio che ha un’evocazione onirica ma anche di grandissima autenticità, un racconto che ci riporta alle piccole cose che ognuno di noi porta dentro il cuore”. Forse non si fermerà a questo Giuseppe Fiorello, mentre continuiamo ad espettare Tutto il mondo è paese, la sua fiction sul sindaco di Riace Mimmio Lucano (un altro Mimmo) bloccata più volte dalla Rai, ma in onda non appena saranno arrivati “i risultati di primo grado, il nostro è un compito molto delicato” assicura Coletta. “La proposta ufficiale che faccio a Beppe Fiorello è quello di fare anche intrattenimento – ha lanciato Claudio Fasulo, responsabile dell’intrattenimento di Rai 1 – visto che cerchiamo sempre artisti in grado di fare un upgrade, direi che Giuseppe ha le carte in regola”.
Una cosa ci tiene soprattutto a dire Giuseppe Fiorello, che “questo racconto, perché di racconto si tratta, è tutto dedicato a due donne importanti della mia vita, Sara e Franca. La prima mi ha regalato un padre meraviglioso, mi ha messo al mondo e le devo tutto, la seconda è la moglie di Domenico Modugno che mi accolse con un abbraccio immenso facendomi entrare nella casa del mio mito”. E noi, tra ricordi e immaginazione, gli abbiamo allora chiesto di immaginare cosa avrebbero detto Nicola e Mimmo di questo peiodo di pandemia, dei teatri chiusi, del virus, loro, entrambi con quel carattere solare e positivo… Ecco il nostro videoincontro con Giuseppe Fiorello:
Ph Roberto Panicucci