Genius Einstein, la serie di Ron Howard e National Geographic apre il Festival delle Scienze

di Patrizia Simonetti

Anteprima stasera, mercoledì 10 maggio, a Roma all’Auditorium Parco della Musica di Genius Einstein, la prima serie TV prodotta da National Geographic e dal premio Oscar Ron Howard che ne dirige il primo episodio debuttando così come regista televisivo, tratta dalla biografia di Walter Isaacson Einstein: his life and universe, che National Geographic trasmette in prima assoluta e come evento mondiale in contemporanea in 171 paesi del mondo da giovedì 11 maggio alle 21. L’evento prevede la partecipazione di numerosi ospiti e apre ufficialmente la dodicesima edizione del Festival delle Scienze, dall’11 al 14 maggio sempre all’Auditorium, da quest’anno in partnership con National Geographic. Ad interpretare Einstein è il premio Oscar Geoffrey Rush (Il discorso del Re, Pirati dei Caraibi, Shine) mentre Emily Watson dà vita alla sua seconda moglie Elsa.

Berlino 24 giugno 1922. Il ministro degli affari esteri della repubblica di Weimar, come si chiamò la Germania dalla fine della prima guerra mondiale fino al 1933 quando Hitler salì al potere, viene assassinato. L’ingresso del nostro geniale e bizzarro protagonista in Genius Einstein è a dir poco inusuale, lo vediamo infatti intento in un movimentato quanto appassionato rapporto sessuale con la sua bella segretaria Betty contro la lavagna nel suo studio. È già famoso e i giornalisti gli chiedono continuamente interviste, gli ricorda Betty subito dopo, ma Einstein le chiede invece di andare a vivere con lui anche se ha una moglie, Elsa, che adora; del resto “la monogamia non è naturale – le dice – è un’imposizione dell’autorità religiosa, la fede cieca nell’autorità è la peggior nemica della verità”… E poi eccolo a lezione con isuoi studenti a parlare del tempo che “non è assoluto e la divisione tra passato, presente e futuro non è che un’illusione. E comprendere il tempo è fondamentale per comprendere la relatività…” Il salto è da Berlino a Monaco nel 1894, Albert è un quindicenne (Johnny Flynn) che si è addormentato tra i banchi di scuola, o almeno così crede il suo insegnante che spiega i seni e i coseni, ma “non dormivo signore, stavo pensando” risponde lui… poi va alla lavagna e umilia il professore sulla matematica prussiana.

Il primo episodio di Genius Einstein prosegue così, avanti e indietro nel tempo che per Einstein era assolutamente relativo, e lo vediamo dire no a suo padre, abbandonare la scuola in Germania e andarsene a studiare al Politecnico di Zurigo coltivando le sue due più grandi passioni: la fisica teorica e le donne. Ne falcia una ad una, a cominciare da Marie Winteler (Shannon Tarbet), passando per Mileva Maric (Samantha Colley) sua compagna di studi che mette pure incinta, così deve sposarsi e trovarsi un lavoro e aiutato dall’amico Michele Besso (Seth Gabel) va a finire a fare l’impiegato nell’ufficio brevetti. Ma non si arrende e in un anno soltanto produce ben cinque pubblicazioni scientifiche, venendo notato da molti scienziati come il Dottor Philipp Lenard (Michael McElhatton de Il trono di spade) che poi diventerà il suo più grande avversario. Nel corso della prima guerra mondiale l’amore con Mileva finisce e arriva quello per sua cugina Elsa (Emily Watson). Altri i rapporti che distrugge in quel periodo, anche con Fritz Haber (Richard Topol) e Max Planck (Ralph Brown), finché la guerra finisce e arriva la sua celeberrima teoria della relatività. È fatta dunque, la fama è alle porte, sposa Elsa, ma poi l’antisemitismo lo costringe a fuggire negli Stati Uniti e per non farsi mancare nulla, a Princeton si fa una storia con una spia russa, tal Margarita Konenkova (Ania Bukstein de Il trono di Spade) e viene sospettato dal direttore dell’FBI J. Edgar Hoover (T.R. Knight) di essere un sovversivo comunista, così è decisamente ora di accantonare il suo pacifismo convinto e provare a contribuire a fermare l’avanzata nazista. Già in cantiere una seconda stagione.