Futura e la potenza della musica: videoincontro con Matilde Gioli e Niels Schneider

di Patrizia Simonetti

Mi piaceva molto l’idea di interpretare finalmente un ruolo diverso dal solito, avevo trent’anni quando abbiamo girato, ma continuavo sempre ad essere la figlia, la ragazza, non avevo mai fatto la donna, la madre, non avevo mai ricoperto il ruolo di una compagna solida e matura come Valentina, è stato bello sentirmi lei, mi sono stimata  mentre ero Valentina…Matilde Gioli ci parla così del suo primo ruolo che la soddisfa a pieno e che deve a Lamberto Sanfelice che l’ha voluta in Futura a fianco di Niels Schneider, il suo secondo film dopo Cloro, da giovedì 17 giugno al cinema. E se lei interpreta la sua ex donna forte e risoluta, a lui tocca quello del musicista che ha rinunciato alla vita. “Louis è un uomo che non hai mai cercato di andare fino in fondo per realizzare il suo sogno – racconta Niels Schneider osserva le persone che vivono, ma lui non riesce ad avere una vita vera. Poi arriva il momento in cui è obbligato a correre il rischio per realizzare il suo sogno e comunicare  con la sua famiglia, ma accade qualcosa di grave e inatteso, che tuttavia  gli permetterà di toccare con mano quella la vita e la realtà, aiutandolo a trovare un posto nel mondo e all’interno della sua famiglia“.

Louis dunque ha talento ma si arrende facilmente. Così, appesa praticamente la sua tromba al chiodo, si è dato allo spaccio notturno di cocaina con la sua amica trans Lucya (Daniela Vega) grazie al suo lavoro saltuario di tassista. Il suo problema più grande è quello irrisolto con la figura paterna, il grande sassofonista Max Perri, personaggio ispirato a Massimo Urbani. Per questo ha gettato la spugna allontanandosi anche dalla moglie e dalla figlia che metterà anche a rischio di vita. E come spesso accade, solo quando tocchi il fondo ti accorgi che hai soltanto una cosa da fare: risalire. Ma uscire dal giro non è certo facile. Louis però ci prova: accetta la proposta di unirsi alla sua band fattale dall’amico Niko, interpretato da Stefano di Battista che ha composto anche la musica del film, musica che in qualche modo diventa potente e si fa narratrice di tutta la storia. “Per noi musicisti è stato un regalo – ha detto Stefano di BattistaLamberto è riuscito a mettere insieme tutti i personaggi in un modo magico e la musica si è delineata da sola, mi sono sentito a mio agio sul set”.

Futura è un film che parte dalla musica attraverso la quale racconta i sentimenti, la musica è la chiave di comunicazione tra i diversi personaggi – spiega il regista – La musica è al cuore della storia e ritma il percorso emotivo di Louis. La prima parte del film immersa nella notte sprigiona una musica techno e elettronica suonata nei locali che frequenta il protagonista. Una sonorità che lo stordisce e lo lascia nella sua confusione per poi riscoprire il jazz e un approccio più intimistico quando cerca di riavvicinarsi e confrontarsi con la figura paterna. La musica diventa così il linguaggio attraverso il quale Louis riesce a comunicare prima con la figura paterna e in seguito anche con la figlia. Lucya, la sua compagna di bisbocce, una trans con cui spaccia la notte, dotata di grande potenza canora, attraverso la Madama Butterfly di Puccini esprime in modo lirico il suo approccio antitetico rispetto a Louis nel rapporto con la paternità/maternità. La parte “jazzistica” del film vuole rappresentare un omaggio a Massimo Urbani, uno dei grandi jazzisti italiani del passato, e attorno al progetto è nata una collaborazione con alcuni esponenti di spicco del jazz italiano e internazionale come Enrico Rava e Stefano Di Battista. Il supporto della scena jazzistica al film, è stato fondamentale nel cercare di rappresentare questo mondo in modo onesto e originale”.

Poi sull’origine di Futura, Lamberto Sanfelice racconta: “L’idea del film nasce da un incontro: un giorno camminando per strada ho sentito una tromba che suonava jazz per scoprire che il suono dello strumento proveniva da un tassista seduto al posto di guida nel suo veicolo fermo alla fermata dei taxi. Da questa immagine nasce Louis, un personaggio attraverso il quale indaghiamo quello che rappresenta la ricerca di una nuova possibilità nella vita. Lo facciamo attraverso lo sguardo di un uomo che ha ormai dimenticato i suoi sogni e vive a distanza le relazioni umane. Un uomo che con il suo taxi si trasporta in una vita notturna ritmata dallo spaccio di droghe e dalla musica techno, un mondo sufficientemente confusionario da anestetizzarne la sua esistenza. Solo in seguito scopriamo che Louis è figlio di un grande jazzista del passato che dopo averlo abbandonato da piccolino, è morto di overdose. Il confronto con questo padre mito lo perseguita e diventa così uno dei temi centrali della nostra storia e la musica diventa il veicolo per il percorso di crescita del protagonista. In questo percorso, la figlia di Louis, una bambina alla ricerca di un contatto affettivo con un padre sfuggente, giocherà un ruolo fondamentale. Quando le azioni irresponsabili di Louis metteranno in pericolo la bambina, Louis si deciderà adaffrontare il rapporto irrisolto con il padre con cui dovrà fare pace e si potrà finalmente liberare da un fardello emotivo che gli permetterà di mettere a fuoco la sua identità e aprirsi alle persone che lo circondano. Da uomo dai comportamenti rimproverabili all’inizio della storia, Louis guadagnerà umanità progressivamente fino a uscirne maturato come uomo e padre“. Ecco cosa ci hanno raccontato in video conferenza stampa Matilde Gioli e Niels Schneider sui loro personaggi in Futura: