From Pop to Eternity, l’inaugurazione: videointerviste a Mark Kostabi e Tony Esposito

di Patrizia Simonetti

“Dipingo figure senza volto per avere un linguaggio universale, oltre ogni barriera, non c’è razzismo, non c’è nazionalismo…” Così Mark Kostabi nella nostra videointervista che ci ha generosamente rilasciato ieri all’inaugurazione della sua mostra From Pop to Eternity, fino al 26 marzo alla Vaccheria di Roma, “la città più bella del mondo” dice, dove ha deciso di restare a vivere. La sua opera preferita tra tutte, ci confida, è del 2005 ed è The rhythm of inspiration, che ci suggerisce un ritmo frenetico, rumoroso, dove tante persone pensano e inventano, condividendo spazi e tempi con dinosauri e cani, chi suona, chi riprende con la telecamera, chi gioca a scacchi, chi dipinge, e la creatività svolazza su tutto, pennelli in mano: è il Kostabi World. 

Tra le mie preferite di questa mostra invece c’è He ain’t heavy, he’s my brother, il caso vuole che sia sempre del lontano 2005: due persone portano di peso una terza, forse ubriaca, forse vittima di un malore, o semplicemente impossibilitata a camminare o addormentata, ma non è faticoso farlo perchè è mio fatello, e non pesa, recita il titolo, come se l’amore ci desse quella forza emotiva e fisica per essere migliori. Mark Kostabi è un artista generoso, che ama e abbraccia l’arte per farne veicolo di riflessioni: le sue figure senza volto, dalle movenze morbide, che amano gli abbracci e gli intrecci corporei, sempre adeguate e coerenti ai tempi – ora, ad esempio, con i loro telefonini – ci raccontano un mondo colorato che riflette il reale, come una sorta di multiverso dove tutto è più ricco cromaticamente, più regolare nelle forme, forse più allegro come nei disegni dei bambini, ma dove i suoi abitanti ci parlano di temi contemporanei, sociali, ci trasmettono pensieri, ci divertono e ci commuovono. 

Realizzata dal Municipio IX Roma EUR con il supporto organizzativo di Roma Capitale e la collaborazione di Zètema Progetto Cultura, From Pop to Eternity regala al pubblico – l’ingresso è gratuito – le emozioni, i colori e le riflessioni che scaturiscono dalle opere del poliedrico artista statunitense, più di 100 tra oli su tela, disegni, sculture e tecniche miste, da ammirare nel luogo che è a tutti gli effetti la Casa della Pop Art. “From Pop to Eternity rappresenta la mia mostra ideale anche perché si svolge nella città in cui ho deciso di stabilirmi e perché mi ha offerto l’opportunità di collaborare con alcune persone che ammiro profondamente, come Gianfranco Rosini, Gino Natoni e Titti Di Salvo” ci dice ancora Mark Kostabi. 

Opere provenienti da differenti collezioni private, soprattutto da quelle dello stesso artista, del curatore Gianfranco Rosini e della Rosini Gutman Collection, fulcro storiografico centrale di questa grande mostra antologica. Si parte dai disegni degli esordi nei primi anno Ottanta, si passa per i capolavori degli anni Novanta per arrivare a tempi più recenti e chiudere con le sue creazioni di quest’anno, tra cui Market Sanctification, Between Worlds o The Pulse of Industry. La sua è una lunga e continua ricerca artistica, testimoniata da oltre 160 mostre personali realizzate in tutto il mondo in oltre 40 anni di attività, oltre che dalla presenza in prestigiose collezioni internazionali, come quelle del MoMA – Museum of Modern Art, del Metropolitan Museum, della Corcoran Gallery of Art, del Guggenheim Museum di New York, del Groninger Museum nei Paesi Bassi ed infine della Galleria d’Arte Moderna di Roma.

L’idea di From Pop to Eternity, un titolo celebrativo nei confronti di uno stile che vivrà per sempre e quindi lunga vita al pop e alla pop art, nasce proprio da un lungo sodalizio dell’artista californiano con Gianfranco Rosini che ha portato al progetto New Alliance, un incontro tra arte e musica sugellato dalla creazione di un cofanetto contenente un catalogo e due cd di musica originale e da un programma di mostre dell’artista corredate da suoi concerti. Non poteva dunque mancare all’inaugurazione un concerto di apertura dal titolo PoP PartY in cui Mark Kostabi si è esibito al pianorte accompagnato dalla cantante estone Greesi Desiree Langovits, dal produttore musicale Sasa Flauto e da Tony Esposito.

Quest’ultimo, che oltre ad essere un musicista, un percussionista e un cantautore è anche lui un pittore, ha realizzato per l’occasione un’opera a quattro mani con Mark Kostabi intitolata The Rhythms of Resilience e insieme l’hanno firmata davanti al pubblico al termine del concerto. “Il mondo ha bisogno di arte, di musica e di coscienza – ci racconta Tony Esposito nella nostra videointervista – l’incontro con Mark Kostabi è nato con la musica, poi è diventato anche pittorico, la nostra opera si chiama Resilienza e rappresenta il potere della musica in questo mondo che sta soffrendo”.

Il percorso della mostra è organizzato da IconArs, con le ambientazioni artistiche ideate e realizzate da Francesco Mazzei e Giuliano Gasparotti per Kif Italia mentre il catalogo è edito da RG – Collezione Rosini Gutman. Sempre alla Vaccheria, Mark Kostabi terrà una lectio magistralis seguita dalla proiezione del film My Italy realizzato dal regista e attore Bruno Colella e interpretato, oltre che dallo stesso regista, da Kostabi e da Tony Esposito, da artisti quali Sebastiano Somma, Thorsten Kirchhoff, Krzysztof M. Bednarski, Lina Sastri, Luisa Ranieri, Piera Degli Esposti, Alessandro Haber, Nino Frassica, Rocco Papaleo, Nicola Vorelli, Angelo Bassi, Remo Remotti, Edoardo Bennato, Eugenio Bennato, Serena Grandi, Pietra Montecorvino, H.H. Lim, Enzo Gragnaniello, Rino Barillari, Achille Bonito Oliva.

Si tratta del gran finale del nuovo appuntamento con il Pop Art Fest, evento gratuito dedicato alla cultura Pop, tre giorni di iniziative, incontri, proiezioni, concerti e visite guidate al via oggi con con la proiezione de Il fantasma del palcoscenico di Brian De Palma  seguito dalla musica dal vivo e djset. Domani, sabato, si prosegue con la visita guidata della mostra, la lectio magistralis del curatore Gianfranco Rosini, la proiezione di Yellow Submarine di George Dunning, musica dal vivo e djset. Le nostre videointerviste a Mark Kostabi e Tony Esposito, il video della performance musicale con firma dell’opera e quello della mostra:













Le Foto sono di Angelo Costanzo