Freaks out: arriva al cinema il capolavoro di Gabriele Mainetti

di Patrizia Simonetti

Ad oltre un mese dall’anteprima a Venezia, arriva al cinema giovedì 28 ottobre Freaks Out di Gabriele Mainetti che replica in genialità dopo l’acclamato Lo chiamavano Jeeg Robot. Della storia vi avevo già parlato in occasione della Mostra in Laguna, ma a poche ore dall’uscita in sala, mi sento di invitarvi ad andarlo a vedere come se fosse opera mia (magari…) Il sogno che si infrange e l’incubo che avanza fino a sommergerti e ad inquietarti mentre sei lì a guardare le strane vite e le strane facce e lo strano fare di quattro freaks dal cuore grande che nessuno riesce a vedere, se non loro stessi. Matilde, che si accende di un’energia lucente e letale ma magica sul terreno battuto del circo quando danza accendendo lampadine con la bocca e che si porta dentro un segreto pesante; Cencio, che domina gli insetti e gli fa fare quello che vuole lui, ma non fa loro del male, a meno che non sia proprio necessario e comunque chiede scusa in anticopi; Fulvio, una sorta di uomo lupo buono come il pane ma con tanti peli sulla faccia e sul corpo che una vita normale non ce l’avrà mai; e Mario, il piccolo uomo calamita che non sempre si rende conto di ciò che accade, e buon per lui. E poi c’è Israel, il padrone del circo, per loro un padre che li ha salvati dalla strada e dall’odio incomprensibile del mondo. L’amore che li lega tutti, uniti nell’essere diversi, supereoi sbagliati, anime in pena in cerca d’amore, li renderà eroi contro mostri reali, contro il male puro, il pericolo vero, il male fatto carne, svastiche e divise. Il circo e il nazismo, la leggerezza e l’occupazione, la vita e la morte. Grazie ad Aurora Giovinazzo, Claudio Santamaria, Pietro Castellitto (stupendo!), Giancarlo Martini e a Giorgio Tirabassi, per aver saputo calarsi un mondo surreale e onirico che non c’è. E anche a Franz Rogowski per aver incarnato la follia crudele e reale del nazismo. Il sogno e l’incubo, la poesia e la guerra. Freaks Out è divertente, commovente, struggente, ti porta fuori dalla sala, lontano dal mondo, in una Roma quasi dipinta del 1943 doveciò che accade sembra talmente assurdo che quasi ti scordi che invece è stato tutto vero. Freaks Out è il cinema. Andate a vederlo.