First Cow: storia d’amicizia, di latte, di mucca e di frittelle

di Patrizia Simonetti

Nell’Oregon del 1820 non c’erano mucche. Per cui non c’era nemmeno il latte. In realtà non c’era neanche l’Oregon, ma era tutto un po’ vecchio west. Vecchio per noi, si intende. Finché, tornando al latte, l’uomo più ricco del posto – che è esattamente il Royal West Pacific Trading Post, un avamposto pieno zeppo di fanghiglia e di americani in cerca di tesori – e quindi il capo, non si fa mandare una mucca da chissà dove. In realtà erano partiti in tre: mucca, bue e vitello, ma solo lei ce l’ha fatta, marito e figlio sono periti nel viaggio. Fatto sta che la mucca viene legata a un albero per essere munta ogni giorno, così che il tizio ricco si possa vantare con le persone importanti che lo vanno a trovare di poter macchiare il tè o il caffè con del latte fresco. Ci sono però anche Cookie (John Magaro) e King-Lu (Orion Lee) che vogliono diventare ricchi… Il primo è un cuoco che si è unito, chissà perchè e chissà quando, a un gruppo di cacciatori di pellicce che, peraltro, lo trattano malissimo, pretendendo che prepari pranzetti con i fiocchi con il nulla; il secondo è un fuggitivo cinese che per errore ha ucciso qualcuno e si nasconde nudo nella foresta, così Cookie gli dà una mano, anche a rischio della vita. Ovvio che nasca un’amicizia forte. I due quindi, una volta stabilitisi in una casetta tra gli alberi, cominciano a mungere la povera mucca di notte e di nascosto e con il latte Cookie sperimenta dei dolcetti che fanno impazzire tutto il paese. E mentre si godono il loro successo e sognano di partire con un bel po’ di soldi in tasca, vengono scoperti. Cosa ne sarà di loro? La loro amicizia resisterà alle fughe, ai sospetti e a tutto il resto?

A raccontare tutto ciò è First Cow – La prima mucca, con evidente riferimento alla povera bestia che probabilmente di lì a poco sarà morta di solitudine, non prima però di essersi goduta la ribalta. A dirigere il film, scritto da Jonathan Raymond, è Kelly Reichardt che lo vela di malinconia, ma anche di ironia e di critica nei confronti del capitalismo/sogno americano ai suoi albori. In primi piano, la forza di un legame sul quale nessuno avrebbe mai scommesso, del resto: “L’Uccello ha il nido, il ragno la tela, l’uomo l’amicizia” è la citazione di William Blake che si legge all’inizio del film. Come dire che l’amicizia è anche una casa. Nel cast anche Toby Jones nel ruolo del ricco proprietario di mucca. Mentre le musiche sono di William Tyler. Già presentato a Berlino 2020, New York Film Festival 2020, Locarno Film Festival 2020 e Vincitore come Miglior Film al New York Film Critics Awards 2020, First Cow arriva venerdì 9 luglio solo sulla piattaforma MUBI. E se mentre vedete il film vi chiedete che cos’abbiano la vostra TV o il vostro PC, non vi preoccupate: la vostra televisione sta benissimo, e anche il computer, è che First Cow è stato girato in 4:3, quindi niente widescreen, ed è un peccato per i paesaggi, la fotografia e anche per la mucca, particolarmente fotogenica.