Fiore gemello, storia dei giorni nostri d’amore e di migranti

di Patrizia Simonetti

C’è un fiore a doppio gambo che non si può dividere, è una rarità, e le sue due parti devono restare insieme per sempre. Forse come loro, un ragazzo nero e una ragazza bianca legati da una storia e da un destino: lui, Basim, è un giovane clandestino ivoriano fuggito da una banda di trafficanti di uomini che per far soldi approfittano della disperazione e dell’invisibilità dei migranti, lei, Anna, scappata dall’assassino di suo padre, trafficante lui e pure suo padre, che la vuole tutta per sè. Fiore gemello è una storia dei giorni nostri d’amore e di migranti che apre il cuore alla faccia dei porti chiusi e dei muri alzati, una storia che va vista perché potrebbe essere vera e magari lo è. Fiore gemello arriva al cinema giovedì 6 giugno con Fandango dopo l’anteprima mondiale al Festival di Toronto. “La loro è un’amicizia disperata che diventa amore – racconta di Anna e Basim la regista Laura Luchetti al suo secondo lungometraggio dopo Febbre da fienoè il racconto della riconquista dell’innocenza di due anime ferite che hanno dentro tutta la forza e l’entusiasmo dei loro giovani anni, un incontro impossibile che diventa fondamentale”.

Ad interpretare Basim è Kallil Khone, migrante doc di vent’anni in arrivo dalla Libia sbarcato tre anni fa a Cagliari da un gommone pochi giorni prima delle riprese del film: era scappato a piedi dalla Costa d’Avorio, una fuga dolorosa e faticosa verso il Mediterraneo in mano a trafficanti senza scrupoli ma con un sogno stretto in tasca, quello di fare l’attore: ora studia danza contemporanea ed è entrato nel cast del musical Zero to Hero e nel progetto In a Mosaic World. A dar vita ad Anna, che non parla dal giorno più brutto della sua vita e lo farà di nuovo solo quando avrà qualcosa di importante da dire a qualcuno di importante, come Basim, è Anastasiya Bogach, piccola ucraina arrivata di notte in Sardegna con i genitori a bordo di un furgoncino che aveva solo 4 anni: ora ne ha 19 ma sembra più piccola, e dopo il suo debutto sul grande schermo con Fiore gemello ha deciso che forse anche per lei questa potrebbe essere la strada giusta, così ha partecipato allo spettacolo C.Arte d’imbarco – progetto MigrArti diretto da Ornella D’Agostino e al cortometraggio Issa di Stefano Cau. Tutti e due ce l’hanno dentro quel sapore di viaggio, di sopravvivenza e di speranza: “con Fiore Gemello racconto di due esseri minuscoli che si fanno grandi nell’immensità del mondo ruvido che li circonda” dice ancora la regista. Nel ruolo dell’assassino c’è Aniello Arena, ex camorrista di Barra trasformatosi in attore grazie alla compagnia della Fortezza composta da detenuti, e voluto da Matteo Garrone per Gomorra e Dogman. Giorgio Colangeli è invece il fioraio buono che fa lavorare Anna, quello che “protegge le cose fragili”, e che racconterà alla ragazza la storia del fiore gemello…