Festival del Cinema Spagnolo: ospiti, anteprime e l’omaggio agli Spaghetti Western

di Patrizia Simonetti

Il maltempo romano non ferma il Festival del Cinema Spagnolo in corso al Cinema Farnese di Campo de’ Fiori, la manifestazione dedicata ai film spagnoli e latinoamericani di qualità giunta alla dodicesima edizione che, come sempre, ne abbraccia tutti i generi e i temi come la storia, il sociale, le dittature degli anni Settanta e Ottanta, i diritti LGBT, lasciando ampio alle opere prime e seconde e a registe donne. Inauguratosi giovedì con l’anteprima italiana di Yuli, lungometraggio di Icíar Bollaín alla presenza della regista, vede in questo week end tanti altri ospiti di rilievo, a cominciare sabato 4 maggio da Gustavo Salmerón che assieme a sua madre Julita, protagonista del suo film e che in patria è già un personaggio cult, presenta la sua esilarante opera prima intitolata Muchos Hijos, Un Mono Y Un Castillo, Premio Goya 2018 come Miglior Documentario, campione d’incassi in patria e amato da Almodóvar: la strana vicenda è quella del furto, proprio ad opera di sua madre, della vertebra della bisnonna che da ben tre generazioni viene conservata come reliquia e della caccia al tesoro scatenata dal suo ultimo genito. Domenica 5 maggio arriva invece Rodrigo Sorogoyen, regista del momento e trionfatore agli ultimi Premi Goya con El reino, un thriller sulla corruzione ai piani alti della politica spagnola raccontata attraverso la storia di un dirigente regionale di partito che, coinvolto in un giro di tangenti, sarà espulso e resterà completamente solo, nelle sale italiane con Movies Inspired dal 4 luglio. Martedì 7 maggio l’omaggio a Pepe Mujica, ex guerrigliero ai tempi della dittatura in Uruguay, ex deputato ed ex integerrimo Presidente dell’Uruguay, cui è ispirato il film di denuncia La noche de 12 años di Alvaro Brechner, Premio Goya 2018 come Miglior Adattamento cinematografico. E poi il colombiano Matar a Jesús, opera seconda di Laura Mora, e il cult cubano del 1968 Memorias del subdesarrollo di Tomás Gutiérrez Alea in versione restaurata.

Il gran finale Festival del Cinema Spagnolo a Roma, mercoledì 8 maggio, è con Goodbye Ringo di Pere Marzo, documentario sull’epoca d’oro degli Spaghetti Western, il genere italiano che ha lanciato e utilizzato personaggi come Giuliano Gemma, George Hilton, Terence, Gian Maria Volontè, Klaus Kinsky, cui spesso a fare da scenario erano i paesaggi e le location spagnole, in primis Esplugas City, un grande set western costruito a una decina di chilometri da Barcellona. Con la voce narrante del regista Enzo G. Castellari ospite del Festival assieme allo stesso Pere Marzo e a Romolo Guerrieri per un evento dedicato alla memoria del regista e sceneggiatore Giorgio Capitani che compare anche nel film in quella che è la sua ultima apparizione.

Dopo Roma, il Festival del Cinema Spagnolo proseguirà a Treviso, al Salone del Libro di Torino dedicato quest’anno proprio alla lingua spagnola, a Trento, Senigallia, Campobasso, Napoli, Messina, Verona, Genova, Matera, Padova, Trieste, Perugia, Bergamo, Cagliari, Bari, Bologna, Milano e Reggio Calabria.