“L’arte è la possibilità di ricreare la stessa opera in modo differente” diceva Fernando Botero che a tale filosofia ha affidato molte energie e tanta creatività, reinterpretando a suo modo e nel suo stile capolavori di altri artisti che, per un motivo o per un altro, lo avevano particolarmente colpito. Ecco allora che si prendono tutta l’attenzione e l’ammirazione che meritano le due opere inedite, mai esposte prima d’ora, che troviamo in Fernando Botero La Grande Mostra, da domani, 17 settembre, fino al 19 gennaio a Palazzo Bonaparte: Omaggio a Mantegna del 1958, ovvero la sua visione e versione della Camera degli sposi che affresca la parete di una sala del Palazzo di Mantova; e La Menina di Velázquez, realizzata da studente al Prado.
In mostra troviamo poi anche le sue più note rivisitazioni, come Fornarina di Raffaello e il Ritratto dei coniugi Arnolfini di Van Eyck. Versioni, vengono chiamate, nuove versioni, dunque, di una figura, un soggetto, una sensazione, un altro punto di vista, un’altra immaginazione. I colori, le rotondità, l’ironia di Botero invadono i due piani dello storico Palazzo romano. Fernando Botero La Grande Mostra è di fatto l’esposizione più competa ed esaustiva mai realizzata in Italia dedicata all’artista colmbiano scomparso esattamente un anno fa, il 15 settembre 2023.
Amato in tutto il mondo, Botero lascia un’eredità di quadri, disegni e sculture che resteranno per sempre nei cuori delle persone, figure uniche, dallo stile unico, inconfondibili, in ogni sezione della Mostra che va dalla Natura Morta dove non c’è un frutto senza verme, alla Religione, oltre le convenzioni, si intende, con un Cristo in Croce e una Madonna rotondi pure loro, dalla Violenza, dove scopriamo rappresentazioni drammatiche delle terribili sevizie compiute ai danni di prigionieri ad Abu Ghraib, alle già citate Versioni. Fino ad America Latina, perchè “per essere unversale, l’arte dovrebbe essere locale, radicata nella propria terra, nel proprio patrimonio e nella propria vita – scrive Fernando Botero – Nel mio lavoro reinvento i miei ricordi, dando loro nuova vita, nuovi colori e forme esagerate“. E poi le serie più iconiche, Il Bagno la mia preferita, il Circo, la Corrida.
Una sala è dedicata alle sue sperimentazioni degli ultimi anni nella nuova tecnica degli acquerelli su tela e in grandi formati: “la meraviglia della pittura è che nessuno la padroneggia veramente, ogni giorno si percorre la propria strada credendo che la prossima sarà quella giusta” diceva Botero. E poi le sculture, quelle sue donne morbide e rigorosamente nude, nere e bianche, a cavallo, o sdraiate comodamente su un fianco, sedute a pensare o ad aspettare, le braccia sulle ginocchia avvicinate al petto, e le coppie che ballano…
Fernando Botero La Grande Mostra è curata da Lina Botero, figlia dell’artista, che ci ha gentilmente concesso una bellissima videointervista in cui ci racconta aneddoti e ricordi di suo padre, e da Cristina Carrillo de Albornoz, grande esperta della sua opera. Ecco allora la nostra videointervista a Lina Botero e il nostro videoreportage in anteprima di Fernando Botero La Grande Mostra:
Le Foto sono di Angelo Costanzo