Fedez al Primo Maggio sul ddl Zan e sulla censura della Rai

di Patrizia Simonetti

All’inizio sembrava che la notizia del Concertone del Primo Maggio, quella di cui tutti avrebbero parlato il giorno dopo, sarebbe stato il semi topless di Chadia Rodriguez che durante l’esibizione con Federica Carta di Bella così, si è tolta il top mostrando i seni appena coperti da due cuori arcobaleno per lanciare il suo messaggio contro la violenza sulle donne, il cyberbullismo, il body shaming e per la “libertà d’amore, e l’amore di essere liberi di amare chi vogliamo e quando vogliamo”. Poi è arrivato Fedez.

Fedez ha tenuto un discorso sul ddl Zan contro la violenza omofoba, ma soprattutto ha raccontato come i vertici di Rai3, la rete che come ogni anno ha trasmesso la diretta dell’evento, quest’anno dalla Cavea dell’Auditorium del Parco della Musica di Roma, gli avessero chiesto precedentemente di non pronunciarlo o quanto meno “di omettere i partiti e i nomi e di edulcorarne il contenuto” ha spiegato. Il riferimento era ad alcuni leghisti e alle loro frasi sui gay a dir poco oscene e ingiustificabili, sia come persone che, soprattutto, come politici. Tra polemiche politiche e non, Fedez non si è lasciato imbavagliare e ha pertanto pronunciato il suo intervento esattamente come lo aveva preparato con tanto di nomi e cognomi. La Rai ha negato di aver mai tentato di censurarlo, ma lui ha pubblicato sui suoi social persino la telefonata intercorsa con la vice direttrice di Rai 3 che non lascia spazio ad alcuna interpretazione. E la polemica non sembra proprio che finirà qui. Ecco il discorso di Fedez dal palco del Concertone del Primo Maggio: