Fai bei sogni, Berenice Bejo: ogni inquadratura è colma di poesia. E Mastandrea traduce

di Federica Rizzo

Argentina di Buenos Aires, trasferitasi in Francia con la famiglia a soli tre anni, Berenice Bejo esordisce al cinema con un corto che ne ha diciassette, poi arrivano i film e nel 2011 il pluripremiato The Artist, cinque Oscar e a lei il Cèsar come miglior attrice protagonista. Marco Bellocchio l’ha voluta per Fai bei sogni, il suo ultimo film tratto dall’omonimo romanzo di Massimo Gramellini, che racconta del lutto mai accettato per la morte della madre, in sala da oggi, giovedì 10 novembre. Ad interpretare il protagonista da adulto è Valerio Mastandrea (qui la nostra videointervista a Marco Bellocchio e Valerio Mastandrea)  mentre Berenice Bejo è Elisa, che fa il medico, ed è la donna che lo salverà dalla follia e pure dagli attacchi di panico. “Non ho letto il romanzo di Gramellini e mi scuso con lui – dice Berenice Bejo – ma la cosa che ho trovato straordinaria del film sono le immagini, gli sguardi reciproci tra il bambino e la madre, e le poche parole tra loro, e tutte queste immagini vengono da Marco Bellocchio, dal suo modo di raccontare senza passare necessariamente attraverso il dialogo, ogni inquadratura è colma di poesia. Quindi pur non avendo letto il libro ed essendo a mia volta madre, sono rimasta sconvolta dall’amore di questo bambino che non può vivere felice perché lei è malata e finirà per suicidarsi”. E nonostante il tema, il suo intervento alla presentazione di Fai bei sogni è stato protagonista di un siparietto con “intromissione” di Valerio Mastandrea nell’inedito ruolo di “interprete”, che vi riproponiamo in video:

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