Esodi con Barbara Lalle e Cathy Marchand al Grammelot Festival

di Patrizia Simonetti

In quale altro modo raccontare il dramma delle migrazioni, il dolore dell’addio alla propria terra e alle proprie radici, il distacco e poi la ricomposizione, in cui forse tutto ciò non è stato ancora raccontato? A cercare delle risposte è Grammelot, prima edizione del Festival delle Arti Nuvola Creativa dedicato al tema dell’immigrazione dal punto di vista etico, sociale e intellettuale nella rappresentazione artistica, da venerdì 18 a domenica 20 marzo al Macro Pelanda di Roma. E una di quelle risposte è indubbiamente Esodi, in scena sabato alle 19, che potrebbe anche essere uno di quei modi non ancora esplorati che Barbara Lalle, artista, terapista e docente romana, continua a ricercare. In scena con lei Cathy Marchand, attrice del Living Theatre scelta, tra gli altri, da registi quali Pasolini, Citti, Fellini, e pure Battiato. Una rappresentazione artistica, Esodi, ideata dalla stessa Barbara Lalle alla sua prima collaborazione con l’architetto Gianluca Sanguigni, divisa in tre tempi: La partenza forzata, La pietà per i dispersi, L’accoglienza forse impossibile, dedicati rispettivamente al distacco da ogni familiarità e certezza, alla morte nel corso dell’esodo e del viaggio non superato da molti, fino alla delusione di un arrivo e di un abbraccio da parte dell’altro che non c’è. A rendere ancora più suggestiva la performance, le musiche, anzi, i paesaggi sonori del ParrucCoro diretto dal Maestro Luca Pellegrini, e l’imponente istallazione del collettivo Easypop dal titolo Qualche metro quadro di riflessione, una sorta di stanza del pensatore fatta di specchi a pezzi in cui chiedere, rispondere, riflettere.