Enrico Brignano inaugura la nuova stagione del Brancaccio, videointervista

di Patrizia Simonetti

Vorrei iniziare come aveva riniziato un grande presentatore, Enzo Tortora, che dopo un lungo, confuso, ingiusto esilio, tornò in video dicendo ‘dove eravamo rimasti?’ Io inizio così lo spettacolo…” Con queste parole Enrico Brignano ha aperto questa mattina la conferenza stampa di presentazione della nuova stagione del Teatro Brancaccio di Roma che finalmente mercoledì 1° ottobre rialza il sipario, seppure con capienza ridotta secondo le disposizioni anti Covid. Lo fa con Un’ora sola vi vorrei, lo show che il mattatore romano era stato costretto a sospendere proprio al Brancaccio a marzo 2020, e adesso per recuperare tutte le date rimaste, si esibisce con la formula del doppio spettacolo, pomeridiano e serale.

Era il 23 febbraio 2020 quando poco prima dell’ultima recita al Creberg di Bergamo di Aggiungi un posto a tavola, prodotto da noi, ci arrivò la direttiva del sindaco che annulla tutti gli eventi in città. Fu così che entrammo nel tempo del Covid 19 – racconta dal palco il direttore del Brancaccio Alessandro LongobardiAd aprile 2021, segnali di disgelo, si torna a sperare, noi rompamo gli indugi e tentiamo una stagione estiva presentando due festival, è durissima, con la limitazione della capienza e le spese per la sicurezza non copriamo i costi. L’elemento economico prevale su quello culturale e così treni aerei, mezzi pubblici passano per luoghi sicuri, i teatri no. Ci hanno ridotto sul lastrico. Ripartiamo, bene, ma riusicremo ad arrivare fino in fondo? Solo una settimana fa l’attesa notizia dell’aumento della capienza al’80% che ci riempie di gioia. Si può fare la stagione, ma siamo in ritardo su tutto, paura, sì, ma dobbiamo andare avanti…” 

Enrico Brignano parla poi della vita, di come al brutto non ci sia mai fine, della prigionia vissuta all’interno delle nostre stesse case durante il lockdown, di come oggi ritorniamo a vivere con il solo strumento che abbiamo per essere liberi, il Green Pass. E ovviamente della nuova versione di Un’ora sola vi vorrei che non può assolutamente essere quello di un anno e mezzo fa, ma che, attualizzato e renterpretato, non parlerà solo della scansione del tempo e di quanto questo sia necessario per tutti noi, facendo finta che non sia successo nulla di ciò che invece è accaduto; parlerà quindi anche di come noi tutti abbiamo affrontato e reagito a tutto ciò che ci ha inaspettatamente colpito un anno e mezzo fa. Con ironia, certo, e in modo divertente, ma raccontando quanto di più vero non potrebbe esserci. E finalmente in teatro, ultimo spazio sociale a riaprire, ancora dopo il cinema, per colpa della disattenzione del mondo politico verso le esigenze di quello dello spettacolo, dice Brignano. E ancora, di come si debba credere in qualcosa per assicurarci la vita, anche con un vaccino che magari “non risolve totalmente il problema ma che è l’unico mezzo per rivederci e per poter cenare insieme…”Non possiamo dimenticare Bergamo – dice ancora – ma dobbiamo ricominciare da noi stessi, e questo il teatro lo può fare, l’ha sempre fatto…” Ricorda poi  – come farà anche nella nostra videointervista realizzata a margine della conferenza stampa –  il maestro Gigi Proietti il cui volto è dipinto proprio sulla saracinesca del Brancaccio, immaginando scherzosamente che si sia voluto “tirare fuori” da tutto questo, e proprio nel giorno del suo compleanno, lasciando agli altri il compito di gestirlo dal punto di vista del teatro. Teatro che è, sottolinea con enfasi e passione Brignano “un punto di ripartenza e di ricarica, per riprendere energia, perché il teatro è live ed è vita…Un’ora sola vi vorrei, resterà in scena al Brancaccio fino a domenica 24 ottobre, ed è la seconda tappa di una lunga tournée autunnale, partita il 23 settembre dal tetro Arcimboldi di Milano, che lo porterà in tutta Italia.

E se la stagione del Brancaccio si apre con Enrico Brignano, a chiuderla sarà Virginia Raffaele che dal 3 al 15 maggio porterà in scena l’autobiografico Samusà, scritto da lei assieme a Giovanni Todescan, Francesco Freyrie, Daniele Prato, e con la regia di Federico Tiezzi. Con Samusà Virginia porterà sul palcoscenico i suoi ricordi di infanzia vissuta in un posto davvero speciale: “sono nata e cresciuta dentro un Luna Park – racconta – facevo i compiti sulla nave pirata, cenavo caricando i fucili, il primo bacio l’ho dato dietro al bruco mela. Poi il parco ha chiuso, le giostre sono scappate e adesso sono ovunque: le attrazioni sono io e siete voi. Tutto quello che siamo diventati stupisce quanto un giro sulle montagne russe e confonde più di una passeggiata tra gli specchi deformanti”.  

Nel mezzo, dal 3 novembre Che disastro Peter Pan diretto da Adam Meggido con un tragico cast tra cui troviamo Luca Basile, Marco Zordan, Stefania Autuori, Yaser Mohamed. Dal 2 dicembre arriva Aladin Il Musical geniale con la regia di Maurizio Colombi. Il nuovo anno si aprirà con Sette Spose per Sette fratelli con Diana Del Bufalo e Baz diretti da Luciano Cannito. A seguire Alice in Wonderland e le geometrie del sogno; Legally Blonde – La Rivincita delle bionde il Musical; e il 22 febbraio torna La Piccola Bottega degli Orrori con Giampiero Ingrassia, Fabio Canino e Belia Martin. Dal primo marzo va in scena La Divina Commedia Opera Musical di Gianmarco Pagano e Andrea Ortis, che ne è anche il regista, e con la voce narrante di Giancarlo Giannini; a seguire Tutti parlano di Jamie Il Musical, e Aggiungi un posto a tavola sempre con la voce da lassù di Enzo Garinei. Tutto il cartellone lo trovate sul sito del Brancaccio Qui invece la videointesi dell’intervento di Enrico Brignano alla conferenza stampa tenutasi oggi al Brancaccino Open Air e la nostra videointervista a Enrico Brignano:

Ph Angelo Costanzo