Grande emozione ieri sera al Teatro Manini di Narni, in provincia di Terni, che ha inaugurato la nuova stagione con Ci vuole orecchio, spettacolo musicale che ha visto, e rivedrà anche stasera, Elio in un grande omaggio a Enzo Jannacci, con la regia e la drammaturgia di Giorgio Gallione, una coproduzione Agidi e International Music and Arts. In una sala al completo, prima dello show, a salutare il pubblico i due direttori artistici Francesco Montanari e Davide Sacco, che sabato 28 gennaio porteranno sul palco Cristo di periferia scritto e diretto da Sacco e interpretato da Francesco Montanari insieme a musicisti e circensi, spettacolo a cura di LVF – Teatro Manini di Narni. Ne abbiamo parlato direttamente con loro in un videoincontro che trovate a fine articolo.
Ricca l’offerta del Teatro Manini anche per questa nuova stagione, anche per i appuntamenti e progetti creati assieme e per la città umbra. Stagione che prosegue domenica 13 novembre con Zerocalcare e il debutto regionale di Kobane Calling on Stage, lo spettacolo teatrale tratto dalla sua opera omonima e portato in scena con l’adattamento e la regia di Nicola Zavagli e una numerosa compagnia di giovani e talentuosi attori. La produzione è della Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini con Lucca Comics e Teatri d’Imbarco, in collaborazione con Bao Publishing. Nella serata di martedì 29 novembre andrà in scena Qualcuno volò sul nido del cuculo di Dale Wasserman, adattato da Maurizio de Giovanni e diretto da Alessandro Gassmann, con un cast di dodici attori capitanati da Daniele Russo. La produzione è della Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini. Sabato 3 dicembre sarà la volta di Caso, mai – L’IMPREVEDIBILE virtù della dignità scritto e diretto da Simone Guarany e Licia Amendola e prodotto da Calabria Movie. Sabato 10 dicembre andrà in scena La Bohème di Giacomo Puccini, con la regia e la direzione musicale di Giancarlo Nicoletti, in una versione prodotta da Altra Scena & I Due della Città del Sole che vede, oltre ai cantanti, Umberto Cipolla al pianoforte. Mercoledì 11 gennaio 2023 salirà sul palco del Manini Tommaso Ragno che si confronta con l’opera di Kafka Una relazione per un’Accademia, in una produzione Infinito SRL.
Sabato 28 gennaio, come detto, il Cristo di periferia di Davide Sacco con Francesco Montanari, mercoledì 8 febbraio il Teatro Manini ospiterà il debutto regionale di Aspettando Godot di Samuel Beckett, con Leonardo Capuano, Paolo Musio, Stefano Randisi ed Enzo Vetrano diretti dal Maestro della scena internazionale Theodoros Terzopoulos. La produzione è di ERT – Teatro Nazionale e della Fondazione Teatro di Napoli – Teatro Bellini. Domenica 19 febbraio sarà la volta di Destinazione non umana, debutto regionale dello spettacolo della Compagnia Fort Apache Cinema Teatro scritto e diretto da Valentina Esposito. Giovedì 9 marzo di Rumore di fondo di Nadia Baldi, con le musiche composte ed eseguite dal vivo da Ivo Parlati e la straordinaria partecipazione di Carmine Ammirati, prodotto da Teatro Segreto. A chiudere la stagione di prosa con tre repliche venerdì 31 marzo e sabato e domenica 1 e 2 aprile Amare Cannibale di Magma06 con il testo e la regia di Mariagrazia Pompei e con Valentina Favella, Francesca Diprima e Riccardo Pieretti. Prima però, giovedì 23 marzo spazio alla danza con Canova Svelato – Gli illusionisti della danza, una produzione della RBR Dance Company con la regia di Cristiano Fagioli e le coreografie di Cristina Ledri e Cristiano Fagioli.
Quattro inoltre appuntamenti targati Manini Kids, la stagione per le famiglie, cinque appuntamenti di stand up comedy, produzioni internazionali e concerti. Non mancheranno poi i progetti speciali, a partire dalle Occupazioni cittadine in cui gli abitanti di Narni si sfideranno a gestire il teatro per un intero weekend, passando per la formazione dello spettatore fino ad arrivare a Stati interessanti, interamente dedicato alla maternità. Prosegue anche il percorso Manini Prime, una tessera fidelity che dà diritto a un cartellone parallelo di attività, dedicato solo agli utenti prime, e che quest’anno si incrocerà anche con le attività del nuovo locale interno al Teatro, il Misciano Art Club, che offrirà, oltre alla somministrazione, un programma di musica dal vivo e serate a tema.
“Abbiamo riflettuto molto per creare la giusta continuità con l’anno passato, in cui abbiamo raggiunto risultati che ci hanno reso entusiasti: rendere il teatro di Narni un luogo da abitare sempre, abitare sia fisicamente sia sentimentalmente, un luogo in cui potersi sentire a casa, il luogo in cui le emozioni non sono legate esclusivamente all’apertura di un sipario ma nascono ancor prima, dall’incontro tra essere umani vivi e vitali, emozionati ed emozionanti – hanno detto i direttori Francesco Montanari e Davide Sacco – Per questa edizione la nostra attenzione si è soffermata sul concerto di felicità, quella giornaliera, che ti accompagna nelle piccole cose ed è il moto continuo dei grandi cambiamenti della nostra vita. Siamo arrivati alla conclusione che, se l’arte più grande è il vivere e tutte le espressioni dell’arte si nutrono di vita, allora la felicità è essa stessa arte. Perché tutto nasce da lì, l’entusiasmo dei poeti o la perdizione dei pittori è felicità, la navigazione dei compositori o lo sguardo attento di un padre sul proprio figlio è felicità, è arte“. Poi si sono concessi al nostro approfondimento in video sul loro Cristo di periferia: