El Paraiso: videointervista a Edoardo Pesce e Enrico Maria Artale

di Patrizia Simonetti

Apriamo la nostra videointervista a Edoardo Pesce con i nostri sinceri complimenti per le sue doti da ballerino di latino americano. Perché non ce l’aspettavamo, perché volevamo cominciare la nostra chiacchierata su El Paraiso con leggerezza, e anche perché non è assolutamente da sottovalutare il ruolo della salsa nel nuovo film di Enrico Maria Artale, a fianco del protagonista nel nostro incontro.

El Paraiso, da giovedì 6 giugno al cinema, racconta del rapporto simbiotico e pesante tra una madre e un figlio già quarantenne, lui, appunto, interpretato da Edoardo Pesce, lei da Margarita Rosa De Francisco che da Venezia si è portata a casa il premio Orizzonti per la miglior interpretazione femminile, e il film, oltre al Premio Arca Cinema Giovani, anche quello per la miglior sceneggiataura andato allo stesso regista. Ci ha messo del suo però anche Edoardo Pesce, visto che lo spunto arriva da una storia vera di sua memoria. I due inotre, che si ritrovano a 11 anni dall’opera prima di Artale che era Terzo Tempo, hanno collaborato parecchio in questo film, creando un rapporto, già di amicizia, che va al di là del canonico regista-attore.  

Non viene spiegato esattamente come la madre di Julio Cesar sia arrivata in Italia dalla Colombia con il figlio piccolissimo, se non persino ancora incinta. I due, ad ogni modo, vivono a Fiumicino, in un angolo di Sudamerica alla foce del Tevere, e condividono tutto: le serate a ballare, la casa, persino lo spacciatore per cui lavorano. Scena dopo scena, si respira sempre di più l’ossessività del loro egame che andrà oltre la morte, quando, anzi, probabimente si rafforzerà, intrecciandosi a un dolore che manda fuori di testa.

Una sorta di complesso di Edipo dove non c’è nessun padre da uccidere ( e di cui in realtà non si sa assolutamente nulla), una complicità tossica che probabilmente sarebbe drurata per sempre se non fosse piombata nella loro vita e sul loro divano una ragazza colombiana che fa la mula, trasporta cioè sacchetti di lattice pieni di droga nello stomaco, che ha bisogno di aiuto. L’attenzione del figlio verso di lei, che sembra stupire anche lo stesso Julio, fa impazzire di gelosia la madre con un epilogo che qui non vi raccontiamo. Plauso al sempre bravissimo Gabriel Montesi che è lo spacciatre Lucio, e a Maria Del Rosario che interpreta Ines. La nostra videointervista a Edoardo Pesce e Enrico Maria Artale: