Echo, intervista a Vincent D’Onofrio: amo mettermi al servizio della storia

di Marta Zoe Poretti

La grande novità di questa settimana su Disney Plus è Echo: mini serie Marvel in 5 episodi, già tutti disponibili in streaming. Spin-off di Hawkeye, interamente incentrato sulla figura dell’anti-eroina Maya Lopez, interpretata da Alaqua Cox, Echo è anche il primo progetto targato Marvel Spotlight. Rispetto al Marvel Cinematic Universe, il marchio Marvel Spotlight si propone di indagare storie più personali, maggiormente introspettive, ma soprattutto slegate dalle quattro fasi dell’MCU, i suoi lungometraggi e le serie più strettamente legate al Multiverso e le figure degli Avengers. Non sarà quindi necessario aver seguito tutta la complessa evoluzione del Marvel Cinematic Universe per vedere Echo e le nuove produzioni della sottodivisione Marvel Spotlight, che puntano evidentemente a un pubblico più ampio, il quale possibilmente comprenda anche tutti quei vecchi fan disamorati e delusi dalla direzione intrapresa da Kevin Feige.

Cuore pulsante di Echo diventa così un personaggio decisamente insolito. Maya Lopez è infatti una ex villain che ha preso le distanze dal crimine, ma anche una donna sordo muta, determinata a fare finalmente i conti con le proprie radici e il proprio passato. Un personaggio oscuro, controverso, fermamente intenzionato a conoscere la sua cultura di origine, quella degli indiani Choctaw, ma soprattutto a staccarsi dal suo mentore, l’uomo che per lei era come un padre. Certo per lei non sarà semplice costruire finalmente un’identità propria, uscendo dall’influenza e l’ombra oscura di uno dei più grandi super-criminali mai rappresentati dal Marvel Cinematic Universe: Kingpin, alias Wilson Grant Fisk, interpretato da una autentica leggenda vivente, Vincent D’Onofrio.

Nel 1987 Stanley Kubrick trova nel giovane Vincent d’Onofrio il suo Soldato Palla di Lardo e insieme scrivono una indimenticabile pagina di Storia del Cinema con Full Metal Jacket. Negli anni ‘90 rilancia la sua carriera sul piccolo schermo come Detective Goren di Law & Order – Criminal intent. E nel 2015 inaugura una nuova fase della sua carriera grazie alla serie Daredevil di Drew Goddard, dove il suo Kingpin si impone subito come figura chiave.

Noi abbiamo incontrato virtualmente Vincent D’Onofrio e abbiamo avuto l’onore di rivolgergli una domanda che verte proprio sulla sua visione di un villain come Kingpin e il nuovo arco narrativo rappresentato attraverso i 5 episodi di Echo.

Come descriveresti l’evoluzione di Kingpin nel corso degli anni? Lo descriveresti ancora come male puro, cattiveria allo stato puro, oppure nel profondo e nella sua interiorità hai trovato nuove sfumature, diversi sentimenti che lo rendano in qualche modo più umano?

Ottima domanda. Ogni volta che ho interpretato questo personaggio si trattava di una storia diversa. Come credo la maggior parte degli attori, quando interpreto un personaggio mi metto al servizio della storia. Nel caso di Kingpin, c’è stata prima la versione Netflix d Daredevil, quindi la versione di Hawkeye, e ora una nuova versione per Echo. Il mio gusto non conta, cosa mi piace di più non conta, il mio lavoro è sempre mettermi al servizio della storia.

In questo modo ho l’opportunità di essere costantemente in evoluzione. Per questo credo il lavoro dell’attore sia il più bello del mondo e mi ritengo fortunato a fare questo per vivere. Posso muovermi avanti, indietro, dovunque la storia mi porti. Non mi sarei mai aspettato di trovarmi in uno show come Echo, che racconta la cultura dei nativi d’America come i Choctaw e ha un lato ancestrale tanto profondo, che impariamo a conoscere grazie al personaggio di Maya.

Attraverso Maya e i suoi antenati entriamo in una dimensione che non mi sarei mai aspettato per Kingpin. Non lo immaginavo coinvolto in queste atmosfere. A volte mi chiedono: ‘non ti da sui nervi tutta questa pressione esercitata dalla fan base?’ E la mia risposta è no, il fatto che i fan dell’Universo Marvel siano così entusiasti e si aspettino molto, al contrario è qualcosa che mi ispira. Non mi rende affatto nervoso, anzi mi spinge a fare un buon lavoro, dare sempre qualcosa in più.

Gli attori più giovani imparano questa cosa con il tempo, come è capitato a me. E poi una volta ogni tanto, e non succede spesso nel corso di una carriera, ti capita la fortuna di finire in una produzione dove hai davvero voglia di fare tutti felici.

Sydney Freeland, la regista di Echo, è semplicemente meravigliosa. Ed è grazie a lei se ho potuto offrire questa performance. La sceneggiatura mi piaceva molto. Ma quello che più volevo era vedere la mia regista felice. Come regista lei ha davvero questa grandissima qualità: ti chiede di fare qualcosa e tu vuoi davvero fare quella cosa che ti sta chiedendo, perché sai che è la cosa giusta.

Sydney Freeland è davvero grande nella direzione degli attori. Sa essere sottile e potente allo stesso tempo. Non capita spesso di vedere qualcosa del genere nella propria carriera e sono sicuro che anche gli altri attori del cast sono d’accordo con me.

Ci sono un paio di cose davvero speciali in Echo e una di queste cose è che Sydney è la regista. Scusatemi ma devo davvero dirlo. Le registe, le produttrici esecutive, la direttrice della fotografia, la sceneggiatrice e l’attrice protagonista, in Echo sono tutte donne. E non ho mai visto uno show filare così liscio. Ogni giorno tornavo a casa dai miei figli e dicevo: ‘ragazzi, non ho mai visto una produzione funzionare così bene’.

Voglio dire, non c’era mai un ritardo, nessuno si faceva male e andava a sbattere contro le cose, quantomeno mentre ero io presente. Non ho mai visto una produzione gestita così bene. Per rispondere alla tua domanda, non sai mai dove ti porteranno la storia e la sceneggiatura. Avanti, indietro. Ma questa volta è stato semplicemente fantastico. Ci vogliono talento e fegato per fare uno show come questo, e il risultato per me è impressionante”.

La nuova mini serie Marvel Echo vi aspetta su Disney Plus. Nel cast, al fianco del grandissimo Vincent D’Onofrio e Alaqua Cox anche Zahn McClarnon e Charlie Cox nella parte di Daredevil.