Domenica al Museo: pro e contro

di Redazione

Tanto si è detto e scritto sulla prima domenica del mese gratis ai musei. C’è chi non aspetta altro, e chi non la guarda di buon occhio. Ma, in ogni caso, visto che è un’iniziativa che si protrae da anni, è giunto il tempo di fare un primo bilancio. Ecco i pro e contro.

Perché è una buona soluzione

La Domenica al Museo – cioè praticamente ingresso gratis in tutti i musei statali la prima domenica del mese – è un’iniziativa che ha sicuramente avvicinato le persone all’arte. Dispiace dirlo, però molte persone pensano che spendere soldi in cultura non sia una buona idea.

Questa iniziativa, quindi, può far riscoprire le origini del nostro paese e aumentare il grado culturale medio delle persone. Perché comunque, quando non si paga, anche chi sulla carta non è particolarmente interessato all’arte, non disdegna un giro nei musei, fosse soltanto per fare qualcosa di diverso.

Inoltre, in questo modo, si può anche ‘umanizzare’ l’esterofilia imperante che c’è. Infatti, tante persone hanno magari viaggiato in lungo e in largo per l’estero, senza però conoscere nemmeno la propria regione. Non è che sia un male essere interessato a culture diverse, sia chiaro. È bello scoprire usi e costumi, anche di nicchia, su paesi esteri attraverso lo studio delle abitudini di quegli stati, come il conoscere informazioni sui casino della Grecia, quali sono i costumi di quel paese, gli usi e le abitudini dei giovani, i piatti tipici di un singolo stato. Del resto, anche qui in Italia ci sono musei dedicati alla Grecia…

Quindi, è bello conoscere l’estero ma a patto che si conosca anche la storia del proprio paese.

Perché potrebbe essere un’arma a doppio taglio

L’iniziativa Domenica al Museo può essere un’arma a doppio taglio perché si rischia seriamente di mandare a gambe all’aria il bilancio di tutti i poli museali. Va da sé che questa iniziativa è finanziata dallo Stato, però molte volte il ‘risarcimento’ che viene dato dal Governo è inferiore ai costi che vengono effettivamente sostenuti per stare aperti.

Con meno soldi c’è il potenziale pericolo che la manutenzione non venga fatta come dovrebbe. Inoltre, bisogna anche calcolare il rovescio della medaglia: se ogni prima domenica del mese l’ingresso ai musei è gratuito, si crea l’affollamento in quell’occasione mentre negli altri giorni il museo potrebbe restare vuoto.

È ovvio che se un cittadino ha l’occasione di non pagare, la sfrutta tranquillamente. Questo comporta un introito minore e anche una difficile gestione del tutto. Perché un conto è organizzarsi per, diciamo, 3mila persone al mese diluite nell’arco di tutti i giorni, un altro è coordinare quelle stesse persone in una sola giornata.

Richiede certo uno sforzo ulteriore, e con il personale che manca, spesso vengono creati dei disagi non indifferenti. In ogni caso però, si può dire tranquillamente che, se migliorata in alcuni aspetti importanti, può essere una iniziativa che dà valore alla storia, all’arte e alla cultura di uno dei paesi più belli al mondo.