Bianca è una donna fragile. Ha bisogno di qualcuno in ogni occasione vagamente problematica della sua vita, in particolare del marito, Niccolò, che dopo una vita d’amore e telefonate allarmanti arriva al punto di non poterne più. L’abbandono per Bianca è straziante, violento, doloroso. Per lei si tratta del secondo trauma emotivo della sua vita, ma ancora non lo sa. E ora, secondo la sua terapeuta, a guarirla potrebbero bastare Dieci Minuti…
Dieci minuti è il nuovo film di Maria Sole Tognazzi liberamente ispirato al libro autobiografico di Chiara Gamberale, un film drammatico con qualche spolverata di commedia, a raccontare come nella vita a volte camminiamo su una strada immaginaria, dove tutto va bene e dove niente o nessuno ci mette alla prova, mentre in realtà, paradossalmente, la nostra felicità corre su un’altra via, quella reale, quella dove “abbiamo conosciuto il dolore e siamo passati oltre”.
“Non me ne sono accorta” è la frase più ripetuta da Bianca, magistralmente interpretata da Barbara Ronchi con tutto il suo stupore per un dolore inaspettato, il suo sentirsi spezzata, dilaniata, persa e sola. Ma in fondo “chi è che non è solo?” le chiederà Jasmine, la sorellastra ritrovata che si autodefinisce “la bella cazzata”, pezzo portante dell’antico trauma di Bianca, eppure così accudente e curativa con quella sua apparenza di giovane donna forte e risolta, mentre dietro la sua corazza nasconde una fragilità tenuta a bada da sempre. A darle volto e sentimenti è Fotinì Peluso, sempre più brava.
Oltre ovviamente alla regia, alla scrittura firmata dalla stessa Maria Sole Tognazzi e da Francesca Archibugi, il cast è di certo il pregio maggiore di Dieci Minuti: perfetta anche Margherita Buy nel ruolo della dottoressa Brabanti, che ci tiene a ribadire la sua qualifica di cognitivista comportamentale, che propone a Bianca di dedicare dieci minuti del suo tempo, ogni settimana prima della seduta, a qualcosa che non ha mai fatto, varcando la sua comfort zone e ritrovando se stessa in territori sconosciuti. Ad interpretare Niccolò è invece Alessandro Tedeschi, peraltro il vero compagno di Barbara Ronchi, che racconta bene un uomo inizialmente duro ed egoista, svelandone poi la reale natura, quella di chi per anni ha vissuto con una donna che non ha mai visto il suo di dolore e le sue lacrime, appropriandosene come un’inconsapevole protagonista di una storia solo sua.
Dieci Minuti, al cinema da giovedì 25 gennaio, è un film che alla fine dà speranza, guardando alla luce e alla consapevolezza ritrovate di Bianca. Diverse le deviazioni dal libro della Gamberale, come la stessa figura di Jasmine, totalmente inventata e aggiunta a creare una controparte affiancata alla protagonista che di certo rende più equilibrato e vivo il racconto su schermo; così come un incontro che, a mio avviso, è la chicca dell’opera: quello di Bianca, in fase esplorativa del suo fuori mondo, con una donna e suo figlio rispettivamente interpretati dalla meravigliosa Barbara Chichiarelli e da Mattia Garaci, quest’ultimo in un ruolo breve ma molto impegnativo, che sicuramente segna un nuovo passo verso un’ottima e meritata carriera dopo quello compiuto in Padrenostro accanto a Pierfrancesco Favino e alla stessa Barbara Ronchi. Occhio ai simboli che lo costellano: una sedia difettosa può diventare qualcos’altro nello studio di una terapeuta… La nostra videointervista a Barbara Ronchi, Fotinì Peluso e Maria Sole Tognazzi, e il nostro videoincontro con Margherita Buy: