Nella vita bisogna mostrare i denti per farsi rispettare. Purché siano denti da squalo, che facciano paura. E allora sì che si diventa qualcuno… Questo l’insegnamento di Antonio a suo figlio Walter che ha solo 13 anni e manco li dimostra. Eppure lui, Antonio, ci ha provato a cambiare. Per amore suo, di sua moglie, o molto più realisticamente, per paura e per la mancanza di libertà. Antonio ha lasciato il mondo della criminalità dove in effetti era diventato qualcuno, e ha trovato un lavoro onesto. Poi però di quel lavoro onesto c’è morto. Quindi il dubbio è: meglio restare cattivi e vivere alla grande o diventare buoni e crepare in un incidente sul lavoro (onesto)?
Walter lo capirà e deciderà della sua vita nel corso di una strana estate, durante la quale si imbatterà in una villa abbandonata, in un nuovo amico e soprattutto in uno squalo costretto a nuotare nello spazio ristretto di una piscina. Situazioni a atmosfere surreali fanno di Denti da squalo, opera prima di Davide Gentile, artisticamente prodotta da Gabriele Mainetti, al cinema da giovedì 8 giugno, un film davvero interessante.
Una favola moderna. Lo ripete più volte nel nostro videoincontro Virginia Raffaele che ama definire così il suo primo film non commedia in cui riveste il ruolo, per la prima volta drammatico, di Rita, madre di Walter. “L’animo di una persona ha tante sfaccettature – dice Virginia – E questo mestiere è meraviglioso perché ti dà mille possibilità di essere e di diventare. Io ho cercato con tutta l’umiltà possibile di mettermi al servizio di questa storia e di rendere Rita tridimensionale, dopo averla letta nella sceneggiatura che mi è subito piaciuta molto”.
Rita non solo deve fare i conti con il vuoto lasciato da suo marito, e forse con un certo senso di colpa, ma anche con la reazione apparentemente insoltita di suo figlio alla scomparsa improvvisa del genitore del quale ricostruisce la figura a poco a poco e con cui riesce persino a parlare. Antonio è interpretato da Claudio Santamaria mentre il giovane protagonista ha la faccia e tutto il resto dell’esordiente Tiziano Menichelli. C’è anche un altro debuttante nel mondo del cinema e della recitazine in genere che è Stefano Rosci a dar vita al nuovo amico di Walter, Carlo. E dulcis in fundo, ma dolce per niente, c’è pure Edoardo Pesce nel ruolo del Corsaro, un cattivo leggendario, un vero mito per i giovani della zona, e poi anche di Walter, un boss potente che nessuno ha mai visto, che porta gli zoccoli del Dottor Scholl’s e non solo per camminare, e lo squalo non è che il simbolo del suo potere. Ma sarà proprio quell’enorme, sfortunato animale a segnare la svolta di Walter.
La colonna sonora di Denti da squalo, disponibilein digitale da venerdì 9 giugno, è firmata da Michele Braga e Gabriele Mainetti che per sottolineare l’innocenza del giovane protagonista, sono partiti dalla scrittura di semplici melodie per pochi strumenti, come il corno francese, la chitarra dobro o il pianoforte a muro, inserendone i temi solo successivamente in un contesto di sonorità elettroniche indefinite e più complesse, come la realtà nella quale Walter si muove alla ricerca di una sua identità. “Trovare il giusto tono in un film così delicato era complicato – ha dichiarato il regista Davide Gentile – Dopo vari confronti e prove, con Michele Braga e Gabriele Mainetti abbiamo individuato le sonorità e gli strumenti migliori, corno e pianoforte su tutti, realizzando una colonna sonora poetica, incisiva e memorabile“. Gli stessi Braga e Mainetti sono al pianoforte e ai sintetizzatori, mentre Luigi Ginesti è al corno francese e Fabrizio Guarino alle chitarre. Il nostro videoincontro con Virginia Raffaele, Edoardo Pesce, Tiziano Menichelli, Stefano Rosci, Davide Gentile: