Decibel a Sanremo 2018: siamo diversi oggi come allora, videointervista

di Patrizia Simonetti

Per loro è il secondo Sanremo in 38 anni. Insieme, perché Enrico Ruggeri da solo di Festival in tutti questi anni ne ha fatti ben 9. I Decibel – ovvero Enrico Ruggeri, Silvio Capeccia e Fulvio Muzio – si sono sciolti dopo il grande successo di Contessa e si sono riuniti a fine 2016, hanno inciso un disco che si intitola Noblesse Oblige e quest’anno hanno deciso di presentarsi in gara a Sanremo 2018 come allora, ovvero come Decibel. E con gli stessi identici criteri: “eravamo diversi nel 1980 quando ci siamo presentati con una musica non italiana per il periodo e con un look diverso da quello del tempo – ci dicono nella nostra videointervista che trovate a fine articolo – allo stesso modo pensiamo di essere originali e diversi adesso per il solo modo di suonare dal vivo senza suoni costruiti in sala di registrazione”. Il loro pezzo sanremese si intitola Lettera dal Duca ed è “una canzone che parla di David Bowie – ci raccontano – che ci è sgorgata tutta in una volta, e che parla anche del prendere le distanze da tante cose”. Sanremo 2018 con i suoi alti ascolti e la direzione del collega Baglioni piace ai Decibel ma “bisogna vedere che ascolti ci sono a mezzanotte visto che ci fanno cantare sempre per ultimi” polemizza Enrico Ruggeri. L’Anticristo è il titolo del nuovo album in uscita il 16 febbraio con 12 inediti e tre grandi successi della band, “disco con molti contenuti – ci anticipano – e il concetto che la realtà non è come sembra, non è quella che vogliono farvi credere che sia”. Ad aprile il nuovo tour dove “io non volo – dice Ruggeri – non c’è la passerella, non ci sono filmati dietro: noi attacchiamo i cavi e suoniamo”. La nostra videointervista ai Decibel: