Rent torna da Amsterdam dove era fuggito con i soldi ricavati dalla vendita della droga; Sick Boy si è dato al porno, vuole fare un film nel retro del suo bar e intanto ricatta un po’ di gente; Begbie è sempre più cattivo e vuole farci diventare pure il figlio; Spud è sempre più tossico, ma è ancora vivo e questo è importante quanto stupefacente, in più ha pure moglie e figlio… tornano i quattro antieroi di Trainspotting nel sequel del film cult diretto da Danny Boyle esploso nel 1996 con Ewan McGregor, Ewen Bremner, Jonny Lee Miller e Robert Carlyle, tutti usciti dalle pagine del romanzo omonimo di Irvine Welsh. E adesso, esattamente il 23 febbraio prossimo, arriva nelle nostre sale il secondo capitolo scritto dallo stesso Welsh con il titolo di Porno, e ripreso da Danny Boyle e dal suo sceneggiatore di fiducia John Hodge per portarlo sul grande schermo come Trainspotting 2 o più semplicemente T2, del quale vi avevamo già anticipato la scorsa estate. Per presentarlo il regista inglese è oggi a Roma dove alle 19.30 sarà protagonista di una masterclass nell’ambito del programma di Cinema al MAXXI, incontrerà il pubblico e presenterà alcune scene del suo nuovo film, mentre stamattina si è concesso alla stampa e in quell’occasione gli abbiamo chiesto della sua nuova ispirazione dovuta a Irving Welsh:
“la collaborazione tra me e Welsh funziona perfettamente così – ci risponde Danny Boyle – lui quando scrive un romanzo crea i suoi personaggi che poi passano per l’adattamento cinematografico attraverso le mani di John Hodge che li trasforma, li personalizza e li fa nostri, e tutti e tre siamo felici e soddisfatti di questa dinamica”. Il film tuttavia non è fedelissimo al romanzo e “per quanto riguarda i cambiamenti che ho apportato alla versione cinematografica rispetto a quella letteraria di Porno – ci dice ancora Boyle – Welsh li ha accettati tranquillamente, anche se in realtà all’inizio avevamo fatto un vero e fedele adattamento del romanzo, ma non era venuto fuori nulla di buono, la sceneggiatura non era un granché e sicuramente non ne sarebbe uscito un sequel degno di Trainspotting quanto piuttosto una storia qualunque e non ci sembrava valesse la pena”. Ed ecco dunque Porno secondo Danny Boyle: “abbiamo voluto fare qualcosa di molto più personale che avesse a che fare con il passare del tempo – ci rivela il regista inglese – di come gli uomini, appunto, accettano o non accettano questo trascorrere degli anni, e visto che anche Irving Welsh è un uomo che ha a che fare con tale fenomeno, ha accolto con entusiasmo questa nostra personalizzazione”. E a proposito di personalizzazione e di tempo, non potevano non chiedere a Danny Boyle della scelta di allungare, in qualche modo, i 9 anni di intervallo in cui si parla nel libro fino ai venti del film, ed ecco quindi la nostra breve videointervista a Danny Boyle: