è tornato al Festival e a Sanremo 2019 ha portato Argento vivo, una canzone “per orchestra e batteria” – dove la batteria è quella di Fabio Rondanini degli Afterhours – con un testo duro che sembra, ma solo apparentemente, prospettare una realtà ed un futuro un po’ distopico per i ragazzi di oggi intrappolati, o imprigionati come recita metaforicamente il testo di Argento vivo, in una realtà che non è reale e che toglie loro l’energia naturale di cui sono fatti, costringendoli a restare seduti o comunque fissi davanti ad uno schermo per “tornare a casa” solo la sera: “spero di no – ci risponde Daniele Silvestri nella nostra videointervista – ma sicuramente traccia un presente possibile che è molto buio e scuro, e lo fa perchè credo che non ha sempre senso cercare il lieto fine o mettere una luce dove c’è il buio, ogni tanto bisogna affrontare quel buio, ed è ciò che ho fatto con questa canzone“. Daniele Silvestri ha voluto con sè a Sanremo 2019 il rapper romano Rancore alla sua prima esperienza sanremese che probabilmente non poteva che vivere in questa edizione del Festival, e che non solo interpreta la parte rappata del pezzo, ma firma parte del testo: “Argento vivo è un cercare di immergersi nella mente, nella vita e nella visione di un ragazzo di sedici anni – ci dice Rancore nella nostra videointervista – un nostro diventare per un attimo delle microcamere, una nascosta fuori che lo guarda e lo riprende e una dentro che riporta i suoi pensieri, ed è questa la parte che ho scritto io, portare una canzone così sentita e scritta dall’anima per mandare un messaggio è lo scopo principale della musica e della canzone italiana“. Venerdì Daniele Silvestri e Rancore si esibiranno con n altro componente degli Afterhours, Manuel Agnelli. Ecco le nostre videointerviste a Daniele Silvestri e Rancore:
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