Cose da non chiedere, domande scomode contro il pregiudizio

di Patrizia Simonetti

Chiedereste mai a un Rom “perché i Rom rubano?” O a una persona obesa “ti vergogni del tuo corpo?” E ancora a un acondroplasico “ è vero che i nani sono superdotati?” Probabilmente no, per paura di una reazione magari, o forse solo per discrezione o semplice educazione considerandole cose da non chiedere. Ma in realtà avete mai pensato di domandare a un ragazzo in carrozzina, a una giovane donna di 130 chili, a un musulmano, a una transgender “perché sei sulla sedia a rotelle? E la ami o la odi? Cosa invidi a chi può camminare? Perché non mangi meno? Fai il tifo per l’Isis? Quanto costa cambiare sesso?” Magari sì, ma vi è mancato il coraggio. Real Time ha invitato i suoi telespettatori a inviare anonimamente proprio quelle domande scomode e, se volete, pure un po’ arroganti, che avrebbero sempre voluto fare senza mai trovare il coraggio o l’occasione, e le ha girate a Persone di bassa statura, Obesi, Immigrati dall’Africa, Transgender, Persone sulla sedia a rotelle, Persone con la sindrome di Down, Musulmani, Rom, tutte “categorie” vittime ancora oggi di pregiudizi e vecchi e falsi stereotipi, persone che si chiamano Dolores, Mario, Gianluca, Antonella, Paola, Andrea, Codruca, Rasid, Sevla, Arabela, Chiara, Carlo, Maximiliano, Pietro, Silvia, Marco, cinquanta in tutto, reclutate e selezionate con l’aiuto di associazioni, conoscenze personali e attraverso il sito web del canale. Sono loro che vedrete e sentirete rispondere nello speciale Cose da non chiedere, adattamento del format australiano di ABC You Can’t Ask That, prodotto da Toro Media per Discovery Italia, in onda domenica 21 maggio alle 21.10 su Real Time in occasione della Giornata mondiale della diversità culturale. A condurlo è Giacomo Mazzariol, giovane scrittore con un fratello Down cui ha dedicato il libro Mio fratello rincorre i dinosauri (Einaudi), un fratello che si chiama Gio e che non ha mai conosciuto e capito davvero finché non ha smesso di guardarlo attraverso la sua sindrome scoprendo invece che “non è solo down – dice – è anche il miglior intenditore di patatine fritte, il più grande esperto di dinosauri e un discreto rompiscatole”, più che convinto quindi che “l’unico modo di conoscere le persone oggetto di stereotipi è fargli delle domande”. Del resto è solo perché li conosciamo così poco che da diversi diventano invisibili, dice Giacomo Mazzariol che l’ha provato sulla propria pelle. E la cosa interessante, e che dovrebbe essere anche la più ovvia, è che non tutti rispondono allo stesso modo perché prima di essere “nani”, obesi, musulmani o rom, sono persone, vittime di pregiudizi che a volte neanche ci accorgiamo di avere. Per esempio, avete mai pensato che in Italia siamo “invasi” dai rom mentre quelli nei campi nomadi in realtà sono solo 28mila che è la capienza dello stadio di Reggio Calabria? Avete mai istintivamente offerto una moneta a un ragazzo sulla sedia a rotelle fermo davanti a un negozio che però non stava chiedendo l’elemosina ma attendeva solo la sua ragazza? Avete mai pensato “poverina” imbattendovi in una donna obesa chiedendovi allo stesso tempo perché non mangi meno senza immaginare la storia che sta dietro a tutti quei chili di troppo? Siamo umani ed è normale, ma si chiamano pregiudizi e vanno abbattuti affinché si viva meglio tutti. Dopo la messa in onda dello speciale, il progetto Cose da non chiedere sarà in onda su Real Time per due settimane con pillole inedite di 4 minuti, online sui profili social del canale e su Dplay.com