Le aziende cinematografiche, si sa, hanno modo e possibilità di svariare con i temi per i film: attualità, fantascienza, documentari, azione e tantissimi altri sono i generi che hanno visto il numero di pellicole incrementarne la popolarità. Riprese su set allestiti appositamente, in terre lontane, effetti speciali e costumi sono solo alcuni degli elementi principali che danno vita ad un settore che richiama grandi investimenti economici, dopo un momento buio attraversato in concomitanza con le prime fasi della pandemia dovuta al Covid-19 (nei primi tre mesi del 2020 si stimò una perdita di 600 milioni al botteghino in Nord America rispetto ai 2,4 miliardi dello stesso periodo dell’anno precedente). Anche il mondo dei casinò ha avuto grande impatto nell’industria cinematografica a tal punto che uno dei giochi più noti, il Blackjack, è stato il protagonista assoluto in un considerevole numero di film.
Tra i più famosi si annovera di certo Rain Man – L’uomo della pioggia con protagonisti Dustin Hoffman e Tom Cruise. Il film, uscito nelle sale cinematografiche nel 1988, vinse la bellezza di quattro premi Oscar per il miglior film, miglior regia, miglior attore protagonista e miglior sceneggiatura originale. Si tratta di un lungometraggio dai sapori sentimentali che riguarda anche le carte: nel film Charlie Babbitt (Tom Cruise), alla notizia della morte del padre, instaura un rapporto con il fratello autistico Raymond Babbitt (Dustin Hoffman). Quest’ultimo eredita dal padre tre milioni di dollari e inizialmente l’dea di Charlie è quella di rapirlo e raggirarlo per arrivare a curare i suoi interessi economici. Raymond ha sviluppato delle notevoli doti mnemoniche proprio a causa dell’autismo e Charlie intravede in ciò la possibilità di risolvere i propri problemi economici: con Raymond si reca a Las Vegas per giocare al casinò, laddove quest’ultimo capisce facilmente come giocare a Blackjack.
Viaggia su toni più leggeri e spensierati Una notte da leoni, in cui i quattro amici protagonisti (Bradley Cooper, Ed Helms, Zach Galifianakis e Justin Bartha) si recano a Las Vegas per una festa di addio al celibato. Come è d’obbligo in una commedia, le faccende si complicano, come solo a Sin City può capitare, ed i ragazzi si ritrovano costretti a pagare una grossa somma di denaro, vinta proprio grazie al gioco del Blackjack, ad un gangster. I guai, tuttavia, non finiscono con il pagamento.
Lasciato per ultimo, ma non per questo meno importante, non poteva non essere citato il primo capitolo della fortunata serie sull’agente segreto al servizio di Sua Maestà la Regina del Regno Unito: Agente 007 – Licenza di uccidere. Ispirato ad uno dei libri di Ian Fleming, il film vede l’ormai celebre James Bond, interpretato da Sean Connery, impegnato a fermare i piani del temibile Dr. No, seguace del gruppo internazionale della Spectre. In questo capitolo l’agente dei servizi segreti britannici si siede per una partita di Blackjack: in questa speciale sfida vengono utilizzati i classici metodi di gioco al blackjack ma le puntate sono estremamente alte e la posta in gioco infonde nello spettatore una buona dose di adrenalina sin dalle primissime scene. Celebre di questo film è l’iconica frase che ha reso famoso l’agente segreto: “Bond, James Bond”. Nonostante questo sia stato il primo libro ad essere portato sul grande e piccolo schermo, Licenza di uccidere non è il primo romanzo di Fleming in cui compare la figura di James Bond: la prima apparizione avvenne in Casino Royale, uscito nel 1953.