Christian: la serie supernatural con Edoardo Pesce, Silvia D’Amico e Claudio Santamaria (Video)

di Patrizia Simonetti

Abbiamo bisogno di supereroi che non siano patinati e perfetti, impavidi e altruisti, ma un po’ più come noi, che arrivino dal basso e che sbagliano, nonostante i superpoteri. Ecco perché il successo di Lo chiamavano Jeeg Robot ed ecco perché sicuramente piacerà Christian, la nuova serie Sky Original coprodotta con Lucky Red da venerdì 28 gennaio su Sky Atlantic, on demand su Sky e in streaming su NOW. In sei episodi Christian racconta di un picchiatore, e anche picchiato, grande e grosso, scagnozzo del boss di Città Palazzo, un non luogo sospeso e multietnico, fatta di tanti pezzi di Roma a cominciare dal serpentone di Corviale, periferia della Capitale. “Abbiamo cercato di creare un mondo originale, con un’identità forte, prendendo alcune parti di Roma, e che diventasse identificativo come le Vele per Gomorra – dice il regista e produttore creativo Stefano Lodovichivolevamo un supereroe italiano e l’unico modo di farlo era mischiando generi e restando ironici”.

In questa serie cupa ma anche divertente, un po’ splatter ma pure tenera e ironica, tra commedia, thriller e un pizzico di horror, ad interpretare Christian, sempre pronto a minacciare, intimidire, picchiare qualcuno se a ordinarglielo è il boss Lino, non poteva che essere Edoardo Pesce: “sono nato a tor Bella Monaca e la bellezza del popolare la conosco – dice – in lui c’è anche tanto di me, l’ironia e il cazzeggio per esempio. Christian è un ragazzone semplice, non avido, si accontenta di poco, che stia bene sua madre per esempio”. Poi all’improvviso, le mani cominciano a fargli male, perde le prese, non senza tragiche conseguenze visto il mestiere, gli si addormentano, poi le stigmate che sgorgano sangue e lui non sa perché. “So sempre stato quello brutto, che mena, non ce posso pensà de poté dà speranza alla gente” dirà poi in una scena della serie. 

Liberamente ispirata a Stigmate, graphic novel di Claudio Piersanti e Lorenzo Mattotti (Logos Edizioni), l’idea della serie arriva da un cortometraggio del 2012 di Roberto Saku Cinardi, qui secondo regista, che era anche un videoclip di Salmo: “il corto ha avuto una genesi complessa – racconta – ha preso poi forma nel 2015 e poi siamo passati al concept di serie”.

Christian comincia quindi a fare del bene, guarisce, resuscita, prima involontariamente, poi la cosa si fa più organizzata anche grazie a Rachele, interpretata da Silvia D’Amico, una sua vicina che si prostituisce per comprarsi la droga, la sua prima miracolata, una ragazza fragile che all’occasione sfodera tutto il suo pragmatismo: “aiutare gli altri va bene – dice a Christian – ma mica gratis: il dentista che fai, non lo paghi?”

Finchè non arriva Matteo, faccia deturpata e sguardo inquietante, interpretato da Claudio Santamaria: “un personaggio conflittuale – dice l’ex Jeeg Robot – postulatore per il Vaticano, chiamato a verificare se il miracolo è tale o è una truffa”. Poi ci sono il già citato boss Lino interpretato da Giordano De Plano, suo figlio Davide che è Antonio Bannò, l’inquietante veterinario Tomei , ruolo affidato a Francesco Colella che dice: “il mondo di questa serie è come lo specchio deformante di una società che se si guardasse allo specchio si scoprirebbe assolutamente distorto, sbagliato, racconta qualcosa che non è reale ma lo specchio invece lo è”.  Invece “Lino vuole solo continuare a fare il boss di Città Palazzo, vive il suo ruolo ufficiale del capo ma cambia a seconda delle persone con cui si relaziona, e cambierà quando cambierà Christian”. Lino è sposato ma sua moglie è in coma da anni, si chiama Anna ed è interpretata da Milena Mancini. “Sono l’erede naturale del boss – dice Antonio Bannòil delfino, il principe, un personaggio che ha un arco meraviglioso, è una cosa e poi diventa altro”.  “Penna è un piccolo malvivente, che lavora per Lino e ha un piccolo conto in sospeso con Christian” dice Gabriel Montesi. C’è anche Lina Sastri che fa la madre adottiva di Christian e di Lino, come ci aveva anticipato nel nostro videoincontro al Sistina, e che definisce così il suo personaggio “in questa realtà iperreale, sono una presenza reale, che vive delle fasi diverse, ma comunque una presenza umana”. Nel cast anche Ivan Franek e Giulio Beranek. Ed ecco come Edoardo Pesce, Silvia D’Amico e Claudio Santamaria hanno racontato dei loro personaggi in Christian: