Chiedi a papà: su Rai3 l’esperimento sociale sulla famiglia italiana

di Patrizia Simonetti

Anche Rai3 si arrende alla docu-fiction. O reality. O factual. O tutti e tre messi insieme. Prendi quindi due famiglie a puntata, 20 in tutto scelte da una rosa di 300, spedisci le donne, leggi “moglie e madri” o “angeli del focolare”, a spassarsela in un albergo di lusso e lascia i padri, leggi “gli uomini che in casa non sanno dove mettersi le mani”, ad occuparsi della medesima e dei figli senza alcuna possibilità di un aiutino da parte delle consorti in vacanza che non potranno assolutamente contattare. Ecco Chiedi a papà, il nuovo format prodotto da Indigo Film e 21 al via venerdì 8 gennaio in seconda serata su Rai3, che suona un po’ strano, e allora chiamiamolo “esperimento sociale” che stona meno. Illustri tuttavia le firme: l’idea ad esempio è venuta a Francesco Uccello, giornalista, scrittore e titolare del blog Mo’ te lo spiego a papà, che è anche autore assieme a Ivan Cotroneo (È arrivata la felicità, Una grande famiglia, Tutti pazzi per amore, Una mamma imperfetta) che di famiglia “televisiva” quindi se ne intende, Alessandro Rossi (L’Ottavo nano, Mai dire goal, Per un pugno di libri, Parla con me) e Giulia Gianni, autrice del blog Stiamo tutti bene. Alla regia Giovanni Piperno (Le cose belle, L’esplosione, Intervista a mia madre), Cristian Natoli (Per mano ignota, Áttörés: 20 anni dalla caduta del Muro di Berlino) e Margherita Ferri (Status,A fior di pelle).

Ma entriamo nei dettagli di Chiedi a papà. Le famiglie arrivano da varie regioni d’Italia, appartengono a diverse posizioni sociali e osservano differenti religioni. Le mamme stanno via 5 giorni, tanto dura il soggiorno offerto loro in uno dei 56 eleganti alberghi italiani della collezione internazionale The Leading Hotels of the World dove a due a due diventeranno, se non amiche, quanto meno compagne d’avventura, mentre i compiti dei papà che restano a casa comprendono l’accompagnare i bambini a scuola, aiutarli nei compiti, la sera, nel caso, raccontare loro la favola della buonanotte e, naturalmente, fare la spesa e cucinare. Mamme e papà sono seguiti contemporaneamente da tre telecamere in una sorta di Grande Fratello allargato a tutta la famiglia. Come reagiranno? Pare sia questo lo scopo dello show, scoprire se gli uomini ce la fanno a fare tutto senza perdersi nel classico bicchiere d’acqua, se le donne riescono a non chiamare a casa preoccupate immaginando scenari apocalittici e cucine in fiamme, se i ragazzini prendono bene tutto ciò o danno di matto.

Insomma, potrebbe uscirne fuori una bella panoramica della famiglia italiana, un affresco, per così dire, del nucleo sociale più tradizionale che ci sia, un modo per verificare se dopo tante parole, battaglie e rivendicazioni, tutto in fondo è rimasto com’è sempre stato, con le donne tra casa e figli e gli uomini a fare un po’ da appendice, più fuori al lavoro che dentro a sfaccendare o a occuparsi della prole. Il quadro complessivo potrebbe anche sorprenderci e magari forse un po’ deluderci perché pare che i papà non se la cavino poi tanto male nel cambio di ruolo o quanto meno ci provino a testa alta a uscirne con dignità e che le madri abbiano invece parecchie difficoltà a lasciar fare a loro e a scrollarsi di dosso il titolo di regina della casa. E sembra persino che quando la mamma non c’è, i figli e il padre ballino, neanche fossero gatto e topi…

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