Chiara Francini all’Argot Studio con ‘L’amore segreto di Ofelia’. Videointervista

di Patrizia Simonetti

Cosa ci sarà stato scritto sulle famose lettere d’amore tra Ofelia e Amleto, quelle che lei fu costretta dal padre a restituire all’amato che nel frattempo le spezza il cuore lasciandola e invitandola a chiudersi in un convento? Shakespeare non ne rivela il contenuto, ma Steven Barkoff sì, ed è decisamente ad alto tasso erotico… L’amore segreto di Ofelia il titolo del testo del commediografo britannico che Chiara Francini porta in scena a fianco di Andrea Argentieri con la regia di Luigi De Angelis, che ha inaugurato ieri la nuova stagione dell’Argot Studio di Roma, nel cuore di Trastevere, dove resta in cartellone fino a domenica 30 ottobre. E dove l’abbiamo videointervistata, poco prima che andasse in scena.

L’amore segreto di Ofelia è in sintesi il teatro nel teatro, e anche di più. Due attori provano a distanza, in tempo di pandemia, lo spettacolo che in qualche modo porteranno in scena, ed è proprio quello sullo scambio epistolare tra Ofelia e Amleto. Lei, l’attrice, all’inizio non è felice della scelta della produzione riguardo al suo compagno di prove e, poi, di palcoscenico. Ma lentamente ne resterà conquistata.

Il testo è assolutamente interessante e ben recitato nei suoi sprazzi sensuali e decisamente erotici fatti di esplicite metafore, e si snocciola sempre più velocemente attraverso un linguaggio ricco e trasversale, alternando la recita shakespeariana alle considerazioni e ai pensieri dell’oggi dei due attori. I quali sono sia nei grandi schermi dei cellulari a fondo palco che sul palco stesso, tra finzione e realtà, separazione fisica e avvicinamento emotivo, trasformandosi in Ofelia e Amleto per poi tornare Chiara e Andrea, e rivelando, tra un invito all’amore e un sussulto di erotica e appagante soddisfazione sessuale, ciò che davvero racconta la tragedia shakespeariana, confondendo livelli e stili, tra fratricidi, spiriti inquieti, impeti omicidi, amori traditi e follia. Gioca indubbiamente a favore del tutto lo spazio dello Studio Argot, ristretto e raccolto, con il nero che avvolge e i due protagonisti a un passo dagli spettatori. Ecco la nostra videointervista a Chiara Francini: