Si parla così tanto, soprattutto in occasione del Festival di Sanremo, di musica e canzone italiana, che ben venga una mostra che ne racconti le origini. E come farlo senza celebrarne uno dei suoi padri, autore di canzoni come Mamma, Parlami d’amore Mariù, Violino Tzigano, Tango delle capinere, Vivere, La strada nel bosco e molte altre rimaste nella storia, personalità innovatrice che in anni ancora non sospetti avvicinò la musica al cinema? A Cesare Andrea Bixio, musicista ma anche imprenditore, è dedicata C.A. Bixio Musica e Cinema nel 900 italiano, la grande mostra allestita al Museo delle Arti e Tradizioni Popolari a Roma (EUR) fino al 31 marzo. Esposte tante copertine degli spartiti della prima metà 900, capolavori grafici e artistici tipici di quegli anni, manifesti, partiture, fotografie, immagini dei film musicati da Bixio, così come si possono ascoltare e vedere le sue stesse canzoni interpretate da Vittorio De Sica, Totò, Anna Magnani, Elsa Merlini, Macario, Beniamino Gigli e anche in anni più recenti da Luciano Pavarotti, Andrea Bocelli, Mal, Peppino Di Capri, Mina, Giorgio Gaber, Gianna Nannini. Il tutto a raccontare la storia di un vero e proprio innovatore della musica e della cultura che trasse ispirazione dalla sua città natale, Napoli, pur fondando la sua prima casa editrice musicale a Milano. Cesare Andrea Bixio fu il primo autore italiano a produrre canzoni per il varietà francese. A lui si deve anche la colonna sonora de La Canzone dell’Amore, primo film sonoro italiano nel 1930, e la fondazione della prima casa discografica dedicata alle colonne sonore, la Cinevox Record. C.A. Bixio Musica e Cinema nel 900 italiano si snoda attraverso vari percorsi tematici a raccontare attraverso la sua, la stessa storia del novecento del paese.
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