Brutti e Cattivi, videointerviste a Marco D’Amore e Sara Serraiocco

di Patrizia Simonetti

Si chiamano il Papero, il Merda e Ballerina, e sono Brutti e Cattivi. O meglio, due di loro sono cattivi per davvero, e traditori pure, e sempre due di loro, ma non necessariamente gli stessi, sono anche brutti. Ballerina no, di certo non lo è anche se non ha le braccia, anzi, è invece bella e sensuale e lo sa, bella (e brava) come Sara Serraiocco. Il Papero, che è Claudio Santamaria, un po’ in stile Jeeg Robot, potrebbe anche darsela un’aggiustatina, magari evitando pure di sputare continuamente sul riporto per spalmarselo meglio sulla pelata; e anche il Merda, che è Marco D’Amore, che dal 17 novembre rivedremo su Sky Atlantic nei panni di Ciro in Gomorra 3 e che certo così non l’avevamo mai visto, una pulizia dei denti di tanto in tanto potrebbe farsela e magari anche una doccia. Brutti e Cattivi è il primo film da regista di Cosimo Gomez nato da un suo racconto inviato al Premio Solinas, prodotto da Casanova Multimedia con Rai Cinema, presentato oggi al Teatro Eliseo e in sala da giovedì 19 ottobre con 01, che strizza l’occhio ai Freaks di Browning ma anche a quelli di Ryan Murphy e Brad Falchuk di American Horror Story, con una pennellata rosso sangue di Tarantino e una bella graffiata di Craven. Ma non è un horror, piuttosto una dark comedy dissacrante e, a dispetto delle apparenze, rigorosamente politicamente corretta. D’altronde “ogni essere umano può essere cinico, cattivo e spietato – spiega il neo regista – anche il disabile, verso il quale sono più frequenti, per convenzione sociale, atteggiamenti di gratuita e pelosa pietà”. Non fa una piega. Perché se ai disabili deve essere garantito ogni diritto, com’è giusto e sacrosanto che sia, allora perché mai negargli quello di essere bastardi dentro? Altro che prendere i limoni che ti rifila la vita e farci una limonata: i nostri ne hanno fatto una spremuta al veleno, arrabbiati come sono per ciò che il destino gli ha negato e decisi a tutti i costi se non di riprenderselo, di compensare alla grande con qualcos’altro. Ad ognuno dei protagonisti di Brutti e Cattivi manca infatti qualcosa: al Papero le gambe, e la situazione non potrà che peggiorare; a Ballerina, sua moglie, come già detto, le braccia. Al Merda fisicamente non manca nulla, ma certo non è lucido, è tossicodipendente e ha una fiato che uccide, da cui il soprannome di olfattiva ispirazione. Anche gli altri personaggi non sono da meno: a Plissè, ad esempio, interpretato dal rapper Simoncino, manca una statura normale, e via discorrendo. Il bello sta nel fatto che a nessuno di loro passa per l’anticamera del cervello che messi così una rapina non la potranno mai fare. E infatti la fanno. Ma sono talmente avidi e così bastardi dentro che dopo il colpo cercheranno di fregarsi a vicenda, alla faccia di amori, amicizie e complicità: ognuno di loro vuole tutto e non ha alcuna intenzione di dividerlo con gli altri. Eccetto uno (o una), e non vi sveleremo chi, che alla fine verrà in qualche modo premiato/a da quella stessa vita che l’aveva preso/a a calci nel sedere, circostanza della quale abbiamo parlato con Claudio Santamaria nel corso della conferenza stampa (qui il video). Poi ci sono i bastardi, per così dire, abili, come Don Charles (Narcisse Mame), e le abili buone come Perla (Aline Belibi), perché in fondo il mondo è bello perché vario. Brutti e Cattivi è un film divertente, se lo guardi dal verso giusto. Nel cast anche Filippo Dini, il fratello fortunato, si fa per dire, del Papero perché, nonostante anche lui senza gambe, è stato adottato da piccolo ed ora ha lavora in banca in giacca e cravatta; Giorgio Colangeli che è un pignolo e determinato Commissario Parisi; e direttamente da Suburra Adamo Dionisi che è l’inutile guardia della banca. Ecco dunque le nostre videointerviste a Marco D’Amore e Sara Serraiocco:

(Le foto sono di Angelo Costanzo)

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