Bang Bang Baby, tutta un’altra serie. Recensione e videoincontro con il cast

di Patrizia Simonetti

Un titolo che rende bene ed evoca all’istante l’esatta atmosfera della serie. Bang Bang Baby arriva fragorosa, con una grande forza che sta soprattutto nella potente resa visiva, con i primi 5 episodi tutti disponibili su Prime Video da giovedì 28 aprile, l‘episodio numero 6 il 19 maggio, per concludersi con gli ultimi 4 episodi il 26 maggio. Abbiamo avuto il piacere di vederne alcuni in anteprima, e anche di partecipare alla conferenza stampa di presentazione con regista e cast, ma abbiamo anche grossi veti anti spoiler per cui vediamo quello che vi possiamo dire. Oltre al fatto che Bang Bang Baby è tutta un’altra serie.

Il cast possiamo svelarvelo. Arianna Becheroni, alle spalle un’unica esperienza cinematografica che è Mio fratello rincorre i dinosauri, debutta come protagonista nel ruolo di Alice. Nome non scelto a caso perché, come la Alice di Louis Carroll viene scaraventata nel paese delle Meraviglie, così la Alice di Bang Bang Baby sprofonda in un incubo che nulla ha di meraviglioso. Anche se in effetti manco il Paese delle Meraviglie della favola era poi tutto rose e fiori, anzi…

Adriano Giannini interpreta suo padre Santo Maria. Lui è ancora vivo ma lei non lo sa. Sua madre Gabriella le ha sempre fatto credere che fosse morto sparato, così come Alice stessa ricorda nelle sue rimembranze infantili. Gabriella, operaia all’apparenza felice della sua nuova esistenza, è interpretata da Lucia Mascino e nel frattempo si è rifatta una vita. Alice invece non è proprio felice come una Pasqua e spera di avere una vita diversa da quella che le si prospetta davanti. Solo che a un certo punto scopre non solo che papà è ancora su questa terra, ma che è un criminale del potente clan della malavita organizzata milanese dei Barone e che sta in galera – il motivo è esilarante ma non possiamo svelarverlo – e che dopo averla ritrovata e abbracciata, le chiede di fare cose orribili in nome dell’amore filiale. E lei le fa. E pensare che aveva immaginato quell’incontro come un ritorno alla felicità, quella tipo della televisione, dove se incidi i sofficini con la forchetta, esce fuori un sorriso di formaggio filante, ma se lo fai nel tuo piatto, non accade niente del genere. Nel cast anche Antonio Gerardi, nell’inedito ruolo di un capo boy scout spacciatore ingenuo e un po’ tonto che si immagina sul palco con il suo idolo – o al suo posto – George Micheal; fanno il loro anche Denise Capezza, Carlotta Antonelli, Katia Greco.

Siamo nel 1986 in un paesino del nord Italia, Bussolengo, in provincia di Verona, e Alice ha 16 anni e frequenta il liceo. Sarà la noia, sarà la nostalgia o quel vuoto da orfana che non si riempie neanche con quintali di smarties colorate, fatto sta che Alice soccomberà al famigerato fascino del male, e non sarà facile tornare indietro. Nasceranno legami, amori, qualcuno verrà ammazzato… E Alice sperimenterà riti di iniziazione mafiosi, s’affezionerà a una nonna – Nonna Lina detta Nonna Eroina, e ci sarà un motivo, cui dà vita Dora Romano  – che si rivelerà tutt’altro che dedita a crostate, ricami e preghiere. Eppure potrebbe essere proprio il mondo che le appartiene e le si addice e che la aiuterà a crescere, non quello che ha creduto reale per tanti anni fatto di spot e cartoni dove tutti sono sempre felici. Perchè a un certo punto bisogna pur rendersi conto che non basta un pallone, per quanto grande, fatto con la Big Babol, per uccidere i cattivi.

In un clima assolutamente da anni Ottanta, per la gioia di chi li ha vissuti per davvero e può tornare a crogiolarcisi dentro con un’ironia tutt’altro che distaccata, Bang Bang Baby ci travolge e ci porta contemporaneamente in mille mondi differenti, provocando al tempo stesso sensazioni contrastanti, come gli alti e bassi delle montagne russe. O forse in queto caso come i mitici calci in culo. Esilarante, e poi un po’ terrificante, ma senza uscire dalla storia e dall’atmosfera. La colonna sonora è la ciliegina sulla torta, probabilmente avvelenata. La regia firmata da Michele Alhaique con Margherita Ferri e Giuseppe Bonito è perfetta. I tempi lo sono. I dialoghi pure. Prodotta da Wildside e The Apartment, con Enormous Films, Bang Bang baby è una di quelle serie che non si dimenticano grazie alla storia, certo, ma anche alla luce, ai colori, alla musica, ai contrasti, alla bravura di una giovane attrice che non ci permette di abbandonarla neanche per un secondo. Il nostro videoincontro con Arianna Becheroni, purtroppo in collegamento telefonico per contratto Covid, Adriano Giannini, Lucia Mascino, Dora Romano, Antonio Gerardi, Michele Alhaique: