Backstreet Boys Show’em What You’re Made Of. Al cinema la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità sulla (ex) boy band più famosa al mondo

di Patrizia Simonetti

Sembra ieri che ballavamo pezzi come Everybody e That’s the way I like it, eppure anche per i Backstreet Boys, più di 130 milioni di dischi venduti nel mondo e nel 1999 in cima alle classifiche di oltre 125 paesi con I Want It That Way dal loro terzo album Millennium, il tempo è passato ed è arrivato pure il ventennale della carriera celebrato due anni fa con un album dal titolo In a world like this e un tour omonimo.

Ora è tempo di dire la verità, tutta la verità, nient’altro che la verità su loro stessi in un film che arriva in Italia, ma solo per due giorni, martedì 14 e mercoledì 15 luglio, in 43 multisale del circuito UCI Cinemas: Backstreet Boys Show’em What You’re Made Of, dal titolo del secondo singolo dell’album del ventennale.

Diretto da Stephen Kijak e distribuito da Microcinema, è il racconto della loro storia che, come tutte le storie di gruppi musicali, è fatta di alti e bassi, di legami e di contrasti, perché “vent’anni sono tanti per chiunque – dice con ironia A.J. McLean – e ancor di più per un gruppo di scemi che saltano su e giù per il palco cantando e ballando”. La pellicola li rivede tutti insieme – Nick, Howie, Brian, A.J. e Kevin – per la prima volta dal 2005 visto che in quell’anno Kevin aveva lasciato i suoi compagni “perché desideravo creare una famiglia con mia moglie e lavorare ad altre situazioni creative – spiega – tuttavia la porta è sempre rimasta aperta”.

Era il 1993 quando il loro primo manager, Lou Pearlman, che al momento non se la passa troppo bene visto che è in galera per truffa, organizzò delle audizioni per trovare un gruppo tutto suo sullo stile dei New Kids on The block che gli piacevano tanto e con i quali i Backstreet Boys avrebbero collaborato ben 17 anni dopo, e lo trovò. Nick Carter (nessuna parentela ma solo una bizzarra omonimia quella con il detective dei fumetti in TV), aveva solo 12 anni, poi c’erano Howie Dorough che ne aveva già 19, il quattordicenne Alexander James McLean e il 21enne Kevin Richardson e poi pure suo cugino Brian Littrell. Cinque ragazzi catapultati all’improvviso nello show business e travolti dal successo, tra soldi, ragazze e fama. I primi concerti, i primi dischi, i primi premi, le prime liti e il resto è, appunto, storia. Nel film anche una vera chicca per i fans dei Backstreet Boys, il loro concerto acustico tenuto al Dominion Theatre di Londra il 26 febbraio davanti a 2000 persone e registrato in diretta.

Ancora adesso tra loro non è proprio tutto rosa e fiori e il film pone anche un interrogativo che certo è lo stesso per molti loro fans: i Backstreet Boys avranno ancora lunga vita insieme? A sentire loro sì visto che hanno annunciato un nuovo album e ben 150 concerti per i prossimi tre anni.

Ecco il trailer di Backstreet Boys Show’em What You’re Made Of: