Asia Argento: debutto a teatro con coraggio e incoscienza, videointervista

di Patrizia Simonetti

Ci vuole coraggio a debuttare su un palcoscenico a quarantuno anni e con un testo complesso come Rosalind Franklin Il segreto della vita di Anna Ziegler, anzi “coraggio e incoscienza, come il matto dei Tarocchi che va verso il baratro mentre il cane della paura gli morde il polpaccio…..” ci dice Asia Argento – e chi altri ci avrebbe del resto risposto così? – nella nostra videointervista che trovate a fine articolo, lei, la dark lady per eccellenza del cinema italiano e non solo, figlia d’arte di due Darii, di quel regista horror che si chiama Dario Argento e di quell’attrice che è stata ed è Daria Nicolodi, che proprio nel teatro del suo debutto assoluto, l’Eliseo di Roma, si è esibita più di una volta. Dunque Asia Argento, attrice, regista, conduttrice televisiva, si lancia nel vuoto, o quasi, della sua prima esperienza da sipario. Dopo il week end al Mancinelli di Orvieto, la prima di Rosalind Franklin Il segreto della vita è fissata per domani sera, martedì 28 marzo, come già detto all’Eliseo che produce lo spettacolo scritto da Anna Ziegler dove Asia Argento dà nuova vita alla scienziata britannica scippata del Nobel e della gloria, “donna in cui mi sono identificata sin da subito – ci dice – con molti pregi e molti difetti, che non sopportava la stupidità…” Solo lei poteva farla perché “Asia Argento è un’interprete straordinaria, estremamente generosa e dotata di una sensibilità unica” ci dice nella nostra videointervista che trovate in coda all’articolo Filippo Dini che la dirige in questa sua avventura, oltre ad affiancarla sul palcoscenico nei panni di Maurice Wilkins, assieme a Giulio Della Monica, Dario Iubatti, Alessandro Tedeschi e Paolo Zuccari.

Uno spettacolo tra scienza e sentimenti, positivi e negativi, come passione, amore, invidie e gelosie.Tra fatti e ricordi, flashback e immagini distorte, commenti e dissertazioni, si racconta infatti quanto accaduto alla giovane Rosalind Franklin che con un lampo di genio, lei appassionata di scienza e del suo lavoro, riuscì a fotografare nitidamente quella minuscola e fondamentale doppia elica da tutti ormai nota come DNA, e oggi come allora considerata, appunto, Il segreto della vita, con una tecnica delicata e complessa che sfruttava la diffrazione a raggi X, immortalando quell’immagine nella celeberrima fotografia numero 51. Un evento poderoso e rivoluzionario che tuttavia, grazie alla piccolezza che a volte si ritrova nei grandi uomini, spinti da moti di orgoglio esasperati e da desisderi di riscatto personali, si trasformò in qualcosa di assolutamente poco nobile e meritevole di plauso: gli altri scienziati coinvolti in questa scoperta, sgomitando con forza e con poca lealtà e onestà pur di accaparrarsi uno spazio sul grande piedistallo della storia, si appropriarono dell’opera di Rosalind Franklin, non certo una donna perfetta ma “meravigliosa e detestabile, limpida e contradditoria, ambiziosa e vigliacca”, e certo ingiustamente sopraffatta e calpestata. James Watson, complice Francis Crick, da quella fotografia costruì infatti un modellino del DNA passando alla storia come il responsabile della “grande scoperta” e vincendo, 9 anni dopo, quel Nobel che spettava alla Franklin, purtroppo già morta, a soli 37 anni. “La sua vicenda era naturalmente teatrale e fui attratta dalla complessità e dalle contraddizioni del suo carattere che si rivelarono poi proprio il suo più grande ostacolo – dice Anna Ziegler – Non desideravo edulcorare nulla, siamo tutti imperfetti e mettendo in risalto i difetti di Rosalind, permetto al pubblico di identificarsi in lei. Sono rimasta colpita dalla quantità di scienziate che, dopo aver visto lo spettacolo, mi hanno riferito quanto il mondo in cui vivono ora non sia tanto diverso. Può una donna essere forte senza sembrare fredda? Potremo mai vedere al di là di come una donna appare? È inoltre abbastanza interessante – continua l’autrice del testo – che le persone che hanno conosciuto Rosalind Franklin mi hanno raccontato di quanto si opponesse ad essere vista come un’icona femminista: non era sua intenzione battersi per le donne, voleva essere una grande scienziata”. Ed ecco le nostre videointerviste ad Asia Argento e a Filippo Dini: